Il Figlio di Dio donato all’umanità
01 novembre 2019
Un giorno una parola – commento a Efesini 1, 7
Per amor del tuo nome, o SIGNORE, perdona la mia iniquità, perché essa è grande
Salmi 25, 11
In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia
Efesini 1, 7
Il sangue versato di Gesù Cristo è stato il prezzo per tutti i peccati del mondo, e ciò ha un valore eterno secondo gli insegnamenti dell’apostolo Paolo. Credendo a questo, affermiamo che finalmente siamo liberi dal pensiero schiacciante di essere solo dei peccatori: lo siamo, ma siamo peccatori amati e perdonati. Gesù patì, soffrì, portò la croce, appeso su di essa versò il suo sangue, morendo così al posto nostro per pagare il prezzo dei nostri peccati.
Questa esperienza dolorosa è fondamentale: è l’inizio del cammino di chi vuole essere discepolo o discepola. Da questa esperienza parte la nostra vita di credenti. Il dono di questo messaggio evangelico porta benessere.
Pensando al recente dibattito sulla difesa del crocifisso nei luoghi pubblici, il messaggio per noi oggi dovrebbe essere di ricordarci della vita del Figlio di Dio donata e offerta agli uomini e alle donne per la loro redenzione. Dio ha parlato allora e continua ancora oggi a parlarci con questo messaggio. La parola biblica di Dio ci deve convertire, ci deve far tornare a Dio. Il simbolo della croce non sostituisce quell’atto, essa è imparagonabile a ciò che è stato fatto. Qualcuno ci ha riscattato e ha pagato i nostri debiti con il prezzo più caro possibile, e noi non possiamo difendere il simbolo che crediamo possa rappresentarlo. Gesù sulla croce ha compiuto un atto per dimostrare l’amore di Dio verso tutta l’umanità. In lui abbiamo ricevuto benedizioni, perciò con il suo sangue versato saremo giudicati giusti se crediamo veramente. La croce è segno dell’immenso amore di Dio riversato sull’umanità e per l’invito a ciascuno e a ciascuna ad umiliarsi. Gesù ha donato la sua vita per noi, che l’accogliamo con profonda gioia.