Aspettando «il Morrione». Le catene della distribuzione
17 ottobre 2019
Riforma dedica ogni giorno «una finestra» alle inchieste realizzate dai giovani del Premio Morrione
Il «Premio Morrione» intitolato a Roberto Morrione (primo direttore di Rai News 24 e fondatore di Libera Informazione) dedicato al giornalismo investigativo (sostenuto dall’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi) ha annunciato le inchieste finaliste del 2019 al prestigioso evento Rai, il Prix Italia.
Le inchieste – con i finalisti Mario Catalano, Vincenzo Pizzuto, Giovanni Culmone, Marina de Ghantuz Cubbe, Ludovico Tallarita, Elena Kaniadakis, Lidia Sirna, Eleonora Zocca, Maurizio Franco, Matteo Garavoglia, Ruggero Scotti e i tutor Chiara Cazzaniga, Raffaella Pusceddu, Pietro Suber, Giovanni Tizian, Francesco Cavalli, Pietro Ferri, Stefano Lamorgese, Giulio Vasaturo – raggiungeranno Torino a fine ottobre e saranno proiettate, condivise, raccontate (per il terzo anno consecutivo) al pubblico del capoluogo piemontese in occasione della consueta «tre giorni» (promossa dall’Associazione Amici di Roberto Morrione e realizzata in collaborazione con il nostro giornale che ne è media partner) dal 24 al 26 ottobre con workshop, dibattiti, corsi di formazione ed eventi.
La kermesse giornalistica culminerà con la premiazione dell’inchiesta vincitrice presso il teatro Piccolo Regio, dove le giovani e i giovani autori presenteranno, e offriranno al pubblico interessato, le loro opere destinate a illuminare fatti di grande attualità riguardanti i diritti umani e civili, l’ambiente, la legalità, lo sviluppo tecnologico e le attività economiche dell’Italia e dell’Europa. Sino alla data dell’evento torinese Riforma propone ai lettori ogni giorno un’inchiesta realizzata nel corso degli anni dal 2012 in poi, data di nascita del Premio.
Tra le inchieste finaliste presentate alla Quinta edizione del «Premio Roberto Morrione»,e vincitrice 2016 della sezione video-inchiesta, c’era: Le catene della distribuzione di Leonardo Filippi, Maurizio Franco e Maria Panariello. Tutor: Toni Capuozzo.
Durante i cinque mesi di produzione gli autori sono stati seguiti dai tutor tecnici: Francesco Cavalli, Stefano Lamorgese e dal tutor legale, l’Avvocato Giulio Vasaturo.
L’inchiesta è un viaggio nel mondo dell’ortofrutta in Italia,per indagare le responsabilità del fenomeno del caporalato. Dal Nord al Sud del nostro paese, attraverso le voci di alcuni protagonisti, si cerca di ricostruire l’intricato sistema di rapporti della filiera agroalimentare, che parte dalla Grande Distribuzione Organizzata - i supermercati in cui andiamo a fare la spesa ogni giorno - e arriva fino ai campi.
L’uso di manodopera straniera a basso costo – con zero diritti e tutele sindacali – è l’effetto più evidente e scandaloso di un sistema produttivo costretto a modificare i suoi processi per accontentare le richieste, in bilico tra il legale e l’illegale, della distribuzione moderna.
«L’inchiesta è nata dal comune interesse verso il tema dei migranti e dello sfruttamento del lavoro si legge sul sito di Rai News 24 che ha trasmesso il lavoro nel suo palinsesto – . L’obiettivo che gli autori hanno cercato di perseguire è stato quello di parlare di caporalato, facendolo in un’ottica originale, ossia spostando il focus tradizionale dei ghetti e dello sfruttamento del lavoro. In aiuto è venuto il libro di Wolf Bukowski, “La danza delle mozzarelle” (ed. Alegre, 2015) nel capitolo intitolato “Il potere d’acquisto della Gdo”, che parla dello strapotere che le catene della Grande distribuzione esercitano rispetto al resto della filiera, in virtù della loro potenza economica e della loro concentrazione, rispetto a un insieme di fornitori spesso molto frammentato, e in particolar modo nel meridione. Questo strapotere spesso si traduce in richieste di sconti e contribuzioni spesso vessatorie, che sono state oggetto di attenzioni anche da parte dell’Antitrust. Da qui è iniziata una lunga fase istruttoria, contrassegnata dalla lettura e dallo studio dei rapporti di Antitrust, Banca d’Italia e dall’incontro con molte associazioni e realtà che ci hanno passato il frutto del loro lavoro sul campo (da Netzanet-Sfruttazero a Terra! Onlus). Così è iniziato il lungo viaggio per l’italia, da Cesena a Foggia passando per le colline del Chianti, ma anche un viaggio metaforico, da un capo all’altro della filiera, dalla terra agli scaffali. La morale della favola è che lo schiacciamento dei prezzi imposto dalla GDO comporta, seppure non direttamente, uno schiacciamento del costo più facilmente comprimibile, ossia quello del lavoro, ponendo così uno dei presupposti per l’esistenza del fenomeno del caporalato.
Promosso dall’Associazione Amici di Roberto Morrione, il Premio da anni incentiva la realizzazione di progetti d’inchiesta di autori under 30. La giuria ogni anno sceglie quattro progetti finalisti ai quali è assegnato un contributo in denaro.
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