Seguire Gesù concretamente
16 ottobre 2019
Un giorno una parola – commento a Matteo 9, 9
Non mi trattenete, giacché il Signore ha dato successo al mio viaggio
Genesi 24, 56
Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì
Matteo 9, 9
Matteo è un nome in voga oggi. A tutti i livelli, dalla serie televisiva alla politica. Chissà se chi lo porta si ricorda che il suo nome si ricollega a questo Matteo del Vangelo, noto per la sua famosa vocazione, immortalata anche da Caravaggio. Gesù chiama, e Matteo, il “pubblicano”, l’esattore delle imposte, lo segue. Come mai? Nella Bibbia, da Abramo in poi, non ci sono spiegazioni psicologiche delle risposte alla chiamata di Dio. La chiamata è di una forza tale che non si può non seguire chi chiama. Gesù chiama chi vuole. E Matteo cambia il suo modo di vivere e lo segue.
Mi soffermo su un verbo che di solito rimane in secondo ordine e che precede la sequela: “si alzò”. Alla chiamata di Gesù, Matteo interrompe quel che stava facendo, lascia il lavoro, smette di contare e accumulare soldi, si alza e lo segue. Molto spesso sembra che noi seguiamo Gesù a parole, rimanendo seduti, senza alzarci da tavola, con la scusa che la sequela “importante” – quella che facciamo noi – è “spirituale”. E pensiamo di essere furbi, anzi, saggi. Ma seguire Cristo significa seguirlo concretamente. Non si può seguire Gesù rimanendo seduti al banco, anche se pare che molti lo sappiano fare. Tu, ti sei “alzato” quando Gesù ti ha chiamato?
Immagine: Caravaggio, La vocazione di San Matteo