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Tre cambiamenti avvenuti nella storia di Gesù

Un giorno una parola – commento a Filippesi 2, 5

Cercate il bene e non il male, affinché viviate
Amos 5, 14

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù
Filippesi 2, 5

L’apostolo Paolo, intorno all’anno 60 della nostra era, invia una lettera ai cristiani di Filippi presentando una serie di esortazioni affinché la fede in Gesù Cristo sia manifestata nella pratica della vita comunitaria. L’apostolo non ricorda un principio morale, ma l’agire dello stesso Signore Gesù: «Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù» (Filippesi 2, 5).

La storia di Gesù Cristo non deve essere interpretata come un susseguirsi di eventi oramai chiusi nel passato, ma è la base per l’azione etica del credente: come Gesù, così anche noi! È possibile raccontare oggi quella storia osservando tre cambiamenti avvenuti nella storia di Gesù.

Il primo riguarda il passaggio dalla uguaglianza a Dio alla uguaglianza con gli uomini. Un passaggio che Paolo ricorda con le parole: «spogliò se stesso» (v. 7a). È il cambiamento totale segnato dall’amore!

Il secondo riguarda il passaggio dalla posizione divina per essere uomo come gli altri: «prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini» (v. 7b). La sua decisione lo porterà sulla croce e sarà il segnale indicatore di questa scelta di obbedienza nell’amore. 

Il terzo riguarda il passaggio dalla morte alla resurrezione. Dio non ha abbandonato Gesù nella situazione di crocifisso, ma «lo ha sovranamente innalzato» (v. 9). Ora il suo nome viene esaltato per consentire a tutti di avere un futuro di vita.

Dopo Gesù Cristo è possibile la via della rinunzia al potere per seguire la via del servizio e dell’amore. Anzi dopo Gesù Cristo non vi è altra via se non quella della umiliazione e della obbedienza a Dio. E questa via è vincente perché si tratta dell’unica via per avere vera vita!

Immagine: Battistero di San Giovanni, Firenze

 

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