Gli animali che dunque siamo
04 settembre 2019
Uscito in questi giorni nelle librerie e in abbonamento il numero monografico di settembre di Confronti, mensile di religioni, politica e società dedicato alla biodiversità del nostro pianeta
«“L’idea dell’uomo, nella storia europea, trova espressione nella distinzione dall’animale. Con l’irragionevolezza dell’animale si dimostra la dignità dell’uomo”, dicono Adorno e Horkheimer nel loro Dialettica dell ’Illuminismo nel 1947. A distanza di poco più di settant’anni molto è cambiato della mentalità – intesa come modo di percepire, pensare – comune sul tema degli animali; eppure la domanda di fondo rimane la stessa: l’essere umano si pensa ancora a partire dalla distinzione dall’animale? Se sì, che posizione dà a se stesso, e quale all’animale? E ancora: cosa ha a che fare tutto ciò col politico; ovvero col come l’essere umano abita il mondo?», scrive Claudio Paravati, direttore del mensile Confronti, rivista culturale uscita in questi giorni con il consueto numero monografico di settembre dal titolo «Gli animali che dunque siamo – il religioso, l’immaginario e il politico» con i contributi di: Igor Baglioni, Roberto Bertoni, Miriam Camerini, Ermanno Castanò, Antonio Casto, Felice Cimatti, Paolo Costa, Osvaldo Costantini, Ariel Di Porto, Federica Ferrario, Fulvio Ferrario, Maria Angela Falà, Goffredo Fofi, Giovanni Franzoni, Pawel Gajewski, Svamini Shuddhananda Ghiri, Shahrzad Houshmand Zadeh, Michela Kuan, Giacomo Marramao, Marta Moretti, Paolo Naso, Yonatan Neril, Eric Noffke, Matteo Nucci, Claudio Paravati, Pierbattista Pizzaballa, Alberto Romele, Luigi Sandri, Gianmarco Schiesaro, Federico Gagan Tedesco, Fabio Tarzia e Elena Toselli.
«Quando un paio d’anni fa – prosegue Paravati – il teologo Paolo Ricca presentò un numero monograco di Confronti, dopo averne dato magistralmente una panoramica generale, disse: “Ci si potrebbe chiedere dunque cosa pensa Confronti del tema specifico. Non troverete la risposta, anzi, la risposta è data dalla pluralità che viene presentata nel numero, e che sembra dire al lettore, ‘Leggi tu e pensa tu! pensa con la tua testa!’”».
Il monografico è suddiviso in otto sezioni: I codici religiosi; Storie, simboli e miti; Pratiche e riti; Diritti animali; Citazioni; Animali e cibo; Filosofie; Immaginari.
Tra i 32 contributi distribuiti nelle 100 pagine al prezzo di 6 euro, segnaliamo: Ariel Di Porto con Oltre i precetti. Gli animali nella tradizione ebraica; Erik Noffke con Gli animali nel Nuovo Testamento; Shahrzad Houshmand Zadeh con Gli animali nell’islam; Maria Angela Falà con La protezione degli esseri senzienti nel buddhismo; Luigi Sandri, Se San Giorgio uccide il drago; Pawel Gajewski, Del sacrificio dei caprini; Michela Kuan con Oltre la sperimentazione sugli animali; Paolo Naso,I l “problema” delle scimmie tra Bibbia e scienza; Fulvio Ferrario con L’umanità detronizzatae Goffredo Fofi con Perché Dio non è vegetariano?.
«Siamo convinti – ricorda infine Paravati –che percorrere la strada dell’altro da sé, forse l’altro da sé per eccellenza – l’animale appunto – possa dare l’occasione di pensare le sfide del tempo attuale da angolazioni fruttuose. Forse per farci talvolta vergognare un po’, come capita a Derrida nudo davanti alla sua gatta; oppure per ricordarci che l’essere umano è in fondo quell’animale delle tante possibilità, e che può essere lupus o talvolta deus. E che è bene, dunque, porre la questione politica dell’abitare la terra».