Un certo tipo di libertà
03 luglio 2019
Due consigli di lettura per questa calda estate
Lo scorso 30 aprile, il ministro dell’Educazione brasiliano, Abraham Weintraub, ha dichiarato che avrebbe tagliato il 30% del bilancio delle università federali, citando nominalmente l’Università di Brasilia (UNB), l’Università Federale di Bahía (UFBA) e l’Università Federale Fluminense (UFF).
Così per due settimane studenti, professori e lavoratori delle università di tutto il Paese sono scesi in piazza causando una vera a propria paralisi nazionale che ha raggiunto il suo culmine nella giornata di mercoledì 15 giugno 2019. Quella per l'educazione è stata la manifestazione di massima portata dall'elezione del nuovo presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
Tara, ultima di sette fratelli, nasce in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti e cresce ai piedi delle montagne dell'Idaho.
L'educazione di Tara Westover è un'autobiografia che sin dalle prime pagine ti fa capire che l'infanzia della protagonista, la vita dei suoi famigliari e il mondo in cui vivono hanno qualcosa di diverso. I fratelli Westover non sono registrati all'anagrafe, non vanno a scuola, crescono senza libri e senza conoscere né cosa accada fuori dalla loro valle né cosa è accaduto prima. Fin da piccoli aiutano i loro genitori al lavoro: d'estate il padre, proprietario di una discarica, li obbliga a recuperare metalli mettendo a rischio la loro vita e in inverno la madre ostetrica e guaritrice chiede loro di stufare erbe e preparare unguenti.
Tara, i suoi fratelli, un padre tanto carismatico quanto folle e incosciente e una madre sottomessa completamente al marito vivono preparandosi alla fine del mondo, che è prossima e concentra tutte le loro attività di sopravvivenza. Preparano lattine di pesche sciroppate, mettono da parte la legna, dormono con un sacco di emergenza sotto al letto e vivono nella completa ignoranza.
“L'educazione” è il difficile e doloroso percorso che una bambina, poi ragazza e poi donna compie per la sua liberazione dall'ignoranza che per molti anni ha condizionato la sua vita.
Sarà solo quando, per la prima volta, entrerà in una classe, a 17 anni che Tara scoprirà cosa sono l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle e queste rivelazioni, la libertà che le donano la storia, la conoscenza e la comprensione delle cose che sono accadute e che accadono le permetteranno di salvarsi.
La storia di una ragazza cresciuta lontano dalla scuola e dalla possibilità di emanciparsi. Trattenuta fino allo sfinimento dalla violenza fisica, religiosa e psicologica di una famiglia che non ha a disposizione i mezzi per riconoscerne l'intelligenza e la capacità. Un viaggio dell'eroe particolare e sofferto. Una scalata lunghissima in cui Westover si guarda indietro spesso con la paura di perdersi e perdere qualcosa quando invece sta solo cambiando, diventando.
“Tutti i miei sforzi, tutti i miei anni di studio mi erano serviti ad avere quest’unico privilegio: poter vedere e sperimentare più verità di quelle che mi dava mio padre, e usare queste verità per imparare a pensare con la mia testa.”
Adesso Tara è una storica, dopo una laurea alla Brigham Young University, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia a Cambridge. L'Educazione (Feltrinelli, 2018) è stato il suo esordio editoriale e il racconto di una vita che in molti punti, tocca e ferisce anche chi la legge. Una testimonianza straordinaria, un gioiello letterario e storico perfetto in un periodo come questo in cui gli studenti, e non solo, scendono in strada per chiedere un certo tipo di libertà: quella di studiare.
L’educazione, Tara Westover, Feltrinelli, 368 p., 18,00 euro
consiglio estivo: Fratelli migranti, Patrick Chamoiseau
“Contro le barbarie” è il sottotitolo di questo pugno di fogli che non è solo libro ma è anche manifesto, poesia, saggio, racconto e ricordo.
Patrick Chamoiseau (Fort-de-France, 1953) sceglie di narrare l'attualità con la delicatezza che ci meritiamo e ci siamo scordati da qualche parte, lontano. E lo fa con il suo linguaggio, la poesia e uno sguardo delicato e attento, ma soprattutto umano.
Fratelli migranti non è resoconto delle migrazioni di un Mediterraneo che pensiamo già di conoscere grazie ai telegiornali e ai social. È documento, testimonianza, appello e anche appiglio a cui aggrapparsi quando ci si dimentica del mondo che abitiamo e di come lo abitiamo. Una piccola preghiera da potersi tenere sul comodino ovunque siamo senza mai dimenticare da dove siamo partiti – anche noi.
Nota finale di spicco è la Dichiarazione dei poeti, una vera e propria chiamata al nostro animo più profondo e umano a una resistenza composta da solidarietà e amore.
"Il mondo e le sue miserie sono la nostra terra. Fare paese di questo mondo, fare coraggio di queste paure, fare incontro di queste fughe, è la nostra terra. Fare minareto di asilo, cattedrale di rifugio, tempio di benevolenza, è la nostra dignità"
“Fratelli migranti – Contro la barbarie”, Patrick Chamoiseau, add editore, 128 p., 14,00 euro