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Libia, Fcei: «Corridoio umanitario non più rinviabile»

Dopo la strage notturna con oltre 40 vittime le parole di Paolo Naso della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

«L’attacco al centro di detenzione di migranti in Libia e le oltre 40 vittime rimaste uccise impongono un intervento umanitario che da tempo segnaliamo come urgente e prioritario: l’apertura di un corridoio umanitario europeo dalla Libia – dichiara Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – . Servono al più presto cinquantamila visti per le persone vulnerabili detenute in questi centri che anche fonti istituzionali definiscono come veri e propri lager.  Chiediamo all’esecutivo, che nelle persone del premier Conte e della viceministra Del Re hanno già espresso un preciso interesse alla proposta – come emerso anche lunedì scorso in un incontro pubblico alla Camera – di accelerare l’iter per aiutare questi profughi ad accedere a una protezione legale e sicura fuori dalla Libia. In questo senso auspichiamo che il governo avvii al più presto un negoziato europeo con questo obiettivo ed apra un tavolo tecnico per coinvolgere le chiese e le altre associazioni disponibili a collaborare».

Foto: disegno Francesco Piobbichi

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