La presenza del Risorto
10 maggio 2019
Un giorno una parola – commento a Matteo 28, 5.7
Il Signore manderà il suo angelo davanti a te
Genesi 24, 7
Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”»
Matteo 28, 5.7
È interessante osservare come per ben tre volte nel vangelo di Matteo c’è l’invito ai discepoli ad recarsi in Galilea per incontrare il Risorto (26, 32; 28, 7; 28, 10). Emerge quindi chiaro che, per l’evangelista, Gesù non può essere sperimentato a Gerusalemme, la città santa del tempio, del trono e del potere. Al contrario, è la Galilea – luogo pericoloso, luogo di peccato – il posto dove incontrare Gesù.
La Galilea di oggi sono le periferie del mondo… dunque, il Cristo non necessariamente è sperimentabile nei luoghi di culto o nei palazzi che contano, ma è lì dove non te lo aspetti; lo puoi incontrare lì dove c’è miseria materiale e morale, lo puoi trovare lì dove si soffre.
Tra l’altro, i discepoli erano Galilei, dunque, il Vangelo ci invita a cercare e trovare Gesù nella nostra quotidianità, nella nostra vita di tutti i giorni.
Per i discepoli, andare in Galilea ricordando gli insegnamenti del Maestro, significava situarsi nel cuore del messaggio di Gesù e coniugare il vangelo nella vita di tutti i giorni.
In buona sostanza, queste parole interpellano tutte e tutti noi ad orientare le nostre esistenza al bene, rimettendo fiduciosamente la proprie sorti nelle mani di Dio.
Dunque, affidare il proprio destino alle amorevoli mani del Signore non significa fare qualcosa in un ipotetico domani: chi orienta la propria vita al fare la volontà di Dio, chi si impegna al bene dell’altro, può sperimentare già qui ed ora la presenza del Risorto: nell’oggi non in un ipotetico paradiso futuro.
Gesù non garantisce apparizioni o visioni mistiche in determinati luoghi, ma ci dà la garanzia di una profonda, intima e reale esperienza del Signore, un’esperienza che ci farà apprezzare pienamente la pienezza dell’amore divino.
L’immagine: Duccio di Buoninsegna, L’apparizione di Cristo sul monte della Galilea, Museo dell’Opera del Duomo, Siena