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Riconoscere il Risorto

Un giorno una parola – commento Giovanni 20, 20

A Te sono rivolti i miei occhi, o Dio, Signore; in te mi rifugio, non abbandonare l’anima mia
Salmo 141, 8

E detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono
Giovanni 20, 20

Gli eventi successivi alla risurrezione di Gesù vengono riportati in modi diversi dagli evangelisti. Solo Luca e Giovanni raccontano l’apparizione di Gesù ai suoi discepoli, la sera della domenica.

Entrambi sottolineano la paura, lo stupore e l’incredulità dei suoi amici. Atterriti dalla possibilità di trovarsi davanti un fantasma, o un soldato venuto ad arrestarli. Per fugare i loro timori e farsi riconoscere, Gesù mostra i segni delle ferite sul suo corpo, alle mani e al costato. 

Quella sera Tommaso, uno dei discepoli, non c’era e al suo ritorno non volle credere alla testimonianza degli amici: “Abbiamo visto il Signore!” Solo una settimana più tardi, quando Gesù si ripresentò, Tommaso, alla vista dei segni della sua crocifissione, lo riconobbe. 

Quelle mani che avevano compiuto tanti gesti d’amore furono ferite e sfregiate. Mani che avevano guarito malati, accarezzato bimbi e bimbe, scritto sulla sabbia davanti a coloro che volevano lapidare una donna, distribuito pani e pesci sulla collina in un giorno di primavera, spezzato il pane e offerto il calice durante l’ultima cena. E un colpo di lancia infranse il costato, là dove aveva battuto quel cuore che accoglieva e perdonava poveri e disperati, peccatori e prostitute annunciando loro la grazia e l’amore di Dio e l’accoglimento nel suo regno.

“I dolori e le violenze che dagli uomini subì, danno un senso di tristezza e di sdegno vivi in noi”, dice un inno. È vero e giusto, ma noi sappiamo che “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni... e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti”. E abbiamo capito che le sue sofferenze, la sua morte e la sua resurrezione sono la nostra salvezza.

Comedai segni della sua sofferenza i discepoli riconoscono il Maestro e si rallegrano, così noi ci rallegriamo, riconoscenti al Cristo che ha dato la sua vita per noi, è risorto per tutto il creato, e ci ha promesso: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente”.

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