La chiesa di Gesù
09 aprile 2019
Un giorno una parola – commento a Matteo 16, 18
Così parla il Signore: «Io mi accamperò attorno alla mia casa per difenderla»
Zaccaria 9, 8
Gesù dice a Pietro: «Le porte dell’Ades non potranno vincere la mia chiesa»
Matteo 16, 18
Gesù dice a Pietro che il male non vincerà la sua chiesa. Ma di quale chiesa sta parlando Gesù? Quale è la sua chiesa? L’istituzione che molti pensano non serva più? E come conseguenza di questo pensiero, molti non prendono più parte alla vita della comunità.
Se la vita comunitaria diventa poco interessante e senza funzione per alcuni membri della chiesa, allora la chiesa di cui parla Gesù è destinata ad essere seriamente messa in discussione perché fuori dello spazio e del tempo della vita delle medesime persone, le quali piano piano finiscono per smettere persino di sostenere questa chiesa che, secondo loro, riesce a dargli e dirgli poco.
Oppure, per quanti si sono pienamente identificati con la chiesa, nel momento in cui essa inizia a perdere importanza, cadono in una crisi d’identità. Ci sono quelli che vorrebbero la chiesa più implicata in politica e nella lotta contro le ingiustizie. Altri invece che vorrebbero esattamente l’opposto. Non vogliono nuove esperienze e non si riconoscono in una chiesa diventata un’istituzione guidata dallo spirito del mondo moderno.
La chiesa di Gesù siamo tutti e tutte noi, che abbiamo il coraggio di affrontare con fede e fiducia le problematiche della vita personale, comunitaria e sociale. Questo mondo non è una valle di lacrime e neanche il luogo della beatitudine eterna. Di conseguenza, non dobbiamo lasciarci sopraffare dalle avversità e neanche vivere la nostra vita in modo superficiale. La risurrezione di Cristo è il punto centrale di tutte le nostre speranze nella nuova creazione. La sua chiesa trionferà sull’intera miseria della terra che sarà tramutata in gioia in Cristo.