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Ius soli. Negro (Fcei): «Rami Shehata e Adam El Hamami sono già italiani»

Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Luca Maria Negro, interviene sullo ius soli

«Rami Shehata e Adam El Hamami sono già italiani. E così altre migliaia di ragazzi e ragazze, figli di migranti, che frequentano le scuole, le palestre, i parchi e le strade del nostro paese. Lo ius soli è una questione fondamentale e urgente, una battaglia di civiltà e giustizia per assicurare la cittadinanza a tanti giovani che fanno parte lealmente della nostra comunità nazionale». Queste le parole del pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) a fronte del dibattito sulla cittadinanza che si è improvvisamente riacceso dopo l’episodio che ha visto due ragazzini, figli di migranti, salvare i compagni di classe nel pullman dirottato e dato alle fiamme dall’autista.

«Come cristiani e cittadini siamo fermamente convinti che sia urgente più che mai dare risposta a questi giovani, fratelli e sorelle, con cui camminiamo insieme nelle nostre chiese e nelle strade nelle nostre città e con cui abbiamo sperimentato la bellezza e la ricchezza di una reciprocità e di uno scambio interculturale e interetnico» ha proseguito Negro.

«Il nostro impegno, che ci ha visto in prima fila già da anni anche con la Campagna “L’Italia sono anch’io”, nasce da un lavoro trentennale per e a fianco degli stranieri. È venuto il momento di costruire un "patto di cittadinanza" con quanti vivono e lavorano in mezzo a noi», ha concluso.

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