Razzismo, mafie. No grazie
21 marzo 2019
In tutta Italia manifestazioni, dibattiti, eventi per celebrare la Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali e per ricordare le vittime della mafia
Come ogni anno il 21 marzo è la Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali (International Day for the Elimination of Racial Discrimination), una ricorrenza – ricorda l’enciclopedia online wikipedia e che in questi giorni chiede giustamente un sostegno economico ai visitatori – istituita dalle Nazioni Unite nel 1966. La data del 21 marzo fu scelta in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica e dove 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti, scesi in per strada per protestare contro l’Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se fermati nelle aree riservate ai bianchi.
L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), presieduto da Luigi Manconi, quest’anno ha promosso la consueta Settimana di azione contro il razzismo, una Campagna di sensibilizzazione e animazione territoriale giunta alla sua quindicesima edizione e in programma dallo scorso 18 marzo e che si concluderà il 24.
«Un tradizionale appuntamento che sarà prolungato nel tempo con iniziative per tutto il mese di marzo con programmi previsti nelle scuole, nelle università e grazie ad attività sportive. L’obiettivo – ricorda Manconi – è quello di diffondere un messaggio di rispetto e tolleranza della diversità, di contrasto nei confronti di ogni forma di discriminazione e di sostegno attivo alle vittime».
Oggi a Roma si terranno diverse tavole rotonde dalle 18 alla Città dell’Altra Economia in Largo Dino Frisullo: Il presente: percorsi di integrazione: la vita in Italia con Jean Claude Mbede, Andi Nganso, Tana Anglana, Aboubakar Soumahoro e Valentina Brinis. La lunga storia dell’immigrazione in Italia con Giovanni Ruocco, Michele Colucci e Tobia Zevi. Il futuro: dialogo con Luigi Manconi con Simona Maggiorelli.
Anche Torino scende in piazza Carlo Felice oggi alle 17, portandosi in tasca e non a caso l’Articolo 3 della nostra Costituzione (anche il Ministero dell’Istruzione - Miur insieme all’Associazione Articolo 21, liberi di… ha promosso quest’anno un bando per le scuole secondarie di II grado dal titolo «Rileggiamo l’Articolo 3 della Costituzione») per contrastare l’analfabetismo funzionale, ossia l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. L’analfabetismo funzionale, quindi, si concretizza nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni a disposizione nell’attuale società.
«Iniziare con l’Articolo 3 – scrive la Rete 21 marzo, mano nella mano contro il razzismo, promotore della marcia contro il razzismo che vede il patrocinio dalla Regione Piemonte, del Comune di Torino in collaborazione con la Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte e che porterà il corteo antirazzista alle 18 Piazza Castello – è il modo migliore che abbiamo trovato per ribadire che siamo contro tutte le forme di discriminazione e razzismo». Sì perché, l’Articolo 3 recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Il 21 marzo, primo giorno di Primavera, è altresì importante per un’altra ricorrenza: il ricordo delle vittime della mafia. La celebrazione ufficiale 2019 si tiene oggi a Padova. «Abbiamo scelto Padova, il Nord Ovest, perché nessuna città italiana può dirsi immune alla mafia», ricorda il fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti. «L’iniziativa – prosegue Ciotti – è nata dopo aver ascoltato il dolore di una mamma che perse il figlio nella strage di Capaci, un nome che nessuno pronunciava e ricordava». Dal 1996, dunque, Libera ogni anno sceglie una città diversa «dove un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano: un interminabile rosario civile per farli vivere ancora, per non farli morire mai».
Il 1° marzo 2017 con voto unanime alla Camera dei Deputati è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Padova sarà la piazza principale, ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, «verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime e, di seguito, con momenti di riflessione e approfondimento. Insieme – si legge sul sito di Libera –, per ricordare le oltre 900 vittime innocenti delle mafie con la lettura dei loro nomi e per farsi portavoce di una richiesta di verità e giustizia. A sottolineare, e non solo simbolicamente, che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze».