Far parte della famiglia di Gesù
20 marzo 2019
Un giorno una parola – commento a Matteo 12, 50
Noi faremo tutto quello che il SIGNORE ha detto e ubbidiremo
Esodo 24, 7
Gesù dice: «Chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre»
Matteo 12, 50
In fin dei conti, il Padre Nostro non ci chiede altro che ubbidire ai suoi comandamenti che, ridotti all’osso, sono: “ama Dio, ama il prossimo, ama te stesso, cercando, con attenzione, di usare ogni singolo strumento in tuo possesso”. Ovviamente, chi riuscisse in quest’impresa titanica, automaticamente migliorerebbe molto le sue relazioni con le altre persone, oltre che con Dio, e con se stessi, che male non fa.
Ma Gesù esagera, dicendo: “chi fa la volontà del Padre, entra di diritto nella mia famiglia (e quindi in quella di Dio)”, cioè cambia radicalmente la visione stessa delle relazioni, non per nulla, tra credenti ci chiamiamo sorelle e fratelli. Purtroppo questo non semplifica le cose. “Fratelli coltelli”, “parenti serpenti”, la saggezza popolare brulica di detti sulla difficoltà di vivere in famiglia. Si dice ancora: “gli amici si scelgono, i parenti no”, e questa frase illustra bene i rapporti, in una comunità di fede.
Entro certi limiti, neanche i fratelli e le sorelle di chiesa si scelgono. Siamo riuniti dal Signore, e anche se, nel mondo, siamo liberi di cambiare comunità senza essere accusati di tradimento, nelle nostre piccole realtà locali non sempre è così, vuoi per motivi geografici, economici, di sangue, di tradizione.
Così ci si ritrova a condividere la panca con “ben strani compagni di letto”. Essere nella famiglia di Gesù ci costringe a maggiori attenzioni, non minori, e ha un effetto benefico sulla nostra vita, solo se accettiamo gli oneri, oltre agli onori, di essere fratelli e sorelle, zie e zii, nonne e cugini gli uni delle altre. Tutti i ruoli di cura tipici della famiglia sono ben accetti, ma dobbiamo essere sostegno le une per gli altri, non c’è bisogno di figure autoritarie.
Sappiamo da Gesù che il Padre è uno solo, e, personalmente, lascerei fuori anche la mamma che, come saggezza popolare insegna, è una sola, e ognuno ha la sua. Essere saldi nell’ubbidienza ai comandamenti di Dio e accoglienti e pazienti, gli uni con le altre, come una buona famiglia, insomma.