Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

La Libia non garantisce i diritti umani fondamentali. Serve un Corridoio umanitario europeo

«Chiediamo al ministro Salvini di chiarire come intende garantire la sicurezza delle persone rinchiuse nei campi libici»

«La Libia non garantisce i diritti umani fondamentali. Serve un Corridoio umanitario europeo per le persone più vulnerabili».

Un commento di Paolo Naso (Fcei- Mediterranean Hope) alle dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini sull’impegno italiano in Libia. «Il possibile e l’impossibile per il rispetto dei diritti umani in Libia non è un impegno chiaro e preciso – dichiara Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia – . Di fronte alle violazioni dei diritti umani in Libia accertate dall’ONU, chiediamo al ministro Salvini di chiarire come intende garantire la sicurezza delle persone rinchiuse nei campi libici. Per la tutela dei diritti dei migranti in condizioni di vulnerabilità, come evangelici rilanciamo la buona pratica dei corridoi umanitari realizzati in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. In particolare avanziamo la proposta di aprire un “corridoio umanitario europeo” per 50mila persone in condizioni di vulnerabilità estrema da accogliere in paesi UE, con la collaborazione diretta delle rispettive società civili, così come accade in Italia, Francia e Belgio con i corridoi umanitari "ordinari". Le testimonianze di chi è stato rinchiuso e torturato in Libia parlano chiaro e richiedono un impegno concreto e urgente che deve comprendere anche la tutela del diritto all’asilo e alla protezione internazionale».

Interesse geografico: