Felonica Po, una sala per la cittadinanza
21 febbraio 2019
Verranno inaugurati domenica alla presenza del moderatore Bernardini gli spazi attigui alla chiesa valdese, intitolati alla figura del pastore Luigi Santini, attrezzati per conferenze o spettacoli e riservati all'intera popolazione. La presentazione del candidato pastore Nicola Tedoldi
Domenica 24 febbraio sarà giorno di festa per la cittadinanza di Felonica Po, piccolo municipio di 1300 abitanti circa in provincia di Mantova, accorpato dal 2017 al Comune di Sermide, e storica sede di una comunità valdese dall’inizio del 1900. Gli spazi attigui alla locale chiesa valdese, bell’edificio datato 1905, verranno inaugurati dopo una profonda restaurazione e messi a disposizione della popolazione.
«Si tratta di un importante lavoro di recupero di quella che per anni è stata una sala dedicata al piccolo teatro locale, chiusa oramai da molto tempo – ci racconta il candidato pastore valdese Nicola Tedoldi, che fino allo scorso anno curava proprio la comunità di Felonica-. Grazie ai fondi dell’Otto per mille delle chiese metodiste e valdesi è stato possibile creare uno spazio da offrire al paese, all’intera comunità e non solo a quella valdese». Il locale, attrezzato per ospitare conferenze, spettacoli, concerti, laboratori, darà certamente ossigeno alle associazioni che operano sul territorio in ambiti vari, e verrà intitolato alla figura del pastore Luigi Santini, figura importante nell’evangelizzazione di queste terre. «Mentre l’associazione, laica, che abbiamo creato per gestire gli spazi porta il nome di un altro personaggio chiave per la zona, il maestro Virgilio Sommani, che evangelizzò a inizio ‘900 e in sostanza alfabetizzò i contadini della zona grazie alla scuola diurna e serale aperta nei locali attigui alla chiesa valdese, ed è una figura ricordata e riconosciuta da tutti, al di là dell’appartenenza religiosa».
L’appuntamento è alle ore 10 al tempio valdese di borgata Arginino, per un culto guidato dallo stesso pastore Tedoldi e dal moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini. Alle 11.30 verranno inaugurati i nuovi spazi in un momento di festa
Come riporta il sito del Patrimonio culturale valdesetra il 1901 e il 1903 alcune zone delle province di Mantova e Ferrara subirono ingenti lavori di bonifica, a cui lavorarono decine di operai in prevalenza provenienti dalla Lombardia e dal Veneto.
Una delle aree maggiormente toccate da questi lavori fu quella che comprendeva due piccole frazioni del comune di Quistello: Nuvolato e Santa Lucia. In quest'ultima era sorta a inizio Novecento una piccola ma vivace comunità valdese grazie alla predicazione del maestro evangelista Benedetto Giudici. Diversi operai originari di Felonica Po, convertitisi al protestantesimo grazie a Giudici, decisero di inviare una petizione al Comitato di Evangelizzazione della Chiesa valdese con il preciso scopo di chiedere l'invio di un pastore o di un evangelista nel loro paese. La richiesta venne accolta con favore dal Comitato che nel novembre 1902 inviò in quella località il pastore Carlo Alberto Buffa che, grazie a una serie di conferenze pubbliche, riuscì a raccogliere attorno a sé un modesto numero di persone. A partire dal febbraio dell'anno successivo la neonata comunità venne affidata alle cure prima del pastore Bartolomeo Soulier e poi al neoconsacrato Giuseppe Fasulo che, assistito dal maestro evangelista Benedetto Giudici, riuscì in breve tempo a far crescere numericamente la comunità.
Nel giugno 1905 venne solennemente inaugurato il piccolo locale di culto, fatto che scatenò una veemente reazione da parte del locale clero cattolico che a più riprese cercò in tutti i modi di arrestare la crescita della comunità. A pochi passi dal tempio, inoltre, venne aperta una piccola scuola diurna che riuscì fin da subito a ottenere un ottimo successo.
L'opera dei maestri evangelisti Virgilio Sommani (1909-1913) e Enrico Robutti (1913-1914) segnò un momento molto importante per la comunità: la scuola diurna venne ben presto affiancata da una scuola serale che, fin dalla sua apertura, riuscì a raccogliere un numero molto elevato di persone. Negli anni della Prima guerra mondiale, la comunità venne affidata prima al pastore di Verona Benvenuto Celli e in seguito a quello di Mantova Attilio Arias. Nel primo dopoguerra la comunità venne nuovamente affidata al maestro evangelista Benedetto Giudici che la guidò fino al 1926, anno della sua morte. Negli anni Trenta del Novecento la chiesa venne a più riprese colpita da alcuni violenti attacchi sia da parte delle autorità comunali che dal locale clero cattolico. Pur attraversando una situazione difficile, i diversi pastori chiamati alla guida della comunità riuscirono ad estendere la loro opera a località limitrofe come Calto, Burana, Bondeno e Santa Lucia di Quistello. A partire dal 1932, inoltre, il pastore di Felonica Po venne incaricato di occuparsi anche della piccola comunità valdese di Mantova.
Negli anni della Seconda guerra mondiale le attività ecclesiastiche vennero svolte senza particolari interruzioni e, pur provata da pesanti bombardamenti a tappeto, la comunità non subì ingenti danni. Nel corso del dopoguerra, anche grazie alla predicazione del pastore Luigi Santini, la comunità venne radicalmente riorganizzata attraverso la creazione di diverse attività pensate con il preciso scopo di estendere il messaggio evangelico nei comuni limitrofi.