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Un giornalismo da assaporare

Il 21, 22, 23 febbraio a Torino torna il Festival del giornalismo alimentare, ne abbiamo parlato con il direttore Massimiliano Borgia

«Contribuire a migliorare la qualità dell’informazione che ruota attorno al cibo per rispondere a un preciso diritto dei cittadini: essere davvero liberi di scegliere cosa mangiare e come mangiare. Questo è l’obiettivo del Festival del Giornalismo Alimentare che quest’anno giunge alla sua IV edizione», così dice a Riforma.it Massimiliano Borgia, il direttore della kermesse giornalistica alimentare che si terrà a Torino il 21, il 22 e il 23 febbraio presso «Torino Incontra», il Centro congressi della Camera di commercio, dove sarà presente anche l’emittente valdese Radio Beckwith evangelica, che figura tra i partner dell’iniziativa. 

«L’idea del festival – dice Borgia – nasce da un gruppo di giornalisti torinesi che ritenevano necessaria la formazione giornalistica anche in materia di comunicazione alimentare. Se è vero, e noi riteniamo che sia così, che i cittadini abbiano il diritto di riceve un’informazione di qualità, anche la comunicazione alimentare non dev’essere sottovalutata. Il primo compito dei giornalisti è quello di essere preparati per fornire informazioni corrette, puntuali, documentate. Per farlo al meglio è utile anche confrontarsi e “staccarsi” dalle proprie postazioni lavorative e vivere il dialogo diretto, l’incontro, usufruire di momenti di formazione, come avviene in occasione del Festival. Sì, perché il cibo investe dalla notte dei tempi ambiti diversi: sociali, culturali, tradizionali, religiosi. Il cibo nell’informazione emerge anche quando si parla di economia, di cronaca, di cultura, di politica. Dunque – prosegue Borgia –, che si tratti di Food blogger, che spesso hanno più lettori delle firme di testate, o di giornalisti specializzati, è importante che si comprenda appieno la forza sociale della comunicazione alimentare ed è giusto che le due figure professionali abbiano occasioni per incontrarsi in appuntamenti come il nostro, dal respiro internazionale grazie ad alcuni suoi ospiti previsti nei panel, per poter condividere le astuzie comunicative, le professionalità e per ricordarsi che esiste nella comunicazione la deontologia, anche per chi non è iscritto all’Ordine dei giornalisti». 

Nella tre giorni di evento si alterneranno seminari, tavole rotonde, laboratori pratici, educational ed eventi fuori dal Centro congressi. Interverranno esperti provenienti dal mondo del giornalismo, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, aziende, food bloggerinfluencer, professionisti della sicurezza alimentare, chef, rappresentanti di associazioni e uffici stampa. 

Tra i focus alcuni dei temi più caldi e controversi del momento prosegue Borgia, saranno «l’allarme delle microplastiche in ciò che beviamo e mangiamo, le “fake news”, i reati alimentari e l’e-commerce dei prodotti alimentari. Poi, essendosi da poco concluso con il 2018 l’Anno del cibo italiano nel mondo, faremo anche il punto sulle strategie di promozione del Made in Italya livello internazionale». Tra gli interventi sul tema infatti compaiono quelli di Gian Marco Centinaio (Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari), Oscar Farinetti (fondatore di Eataly) e Giancarlo Caselli

«Grande attenzione – conclude Borgia – sarà, come sempre, rivolta alla salute e all’educazione per una corretta alimentazione, alla presenza di Vytenis Andriukaitis, Commissario europeo alla salute e sicurezza alimentare. Il cibo sarà anche analizzato come possibile fattore di integrazione per le popolazioni migranti, come scelta “sostenibile” per l’ambiente e come protagonista spesso determinante nei sistemi finanziari».

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