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Fcei e Diaconia valdese pronti all’accompagnamento e all’accoglienza dei 49 profughi della Sea Watch e della Sea eye

Chiese evangeliche: «ll nostro sostegno alle Ong perché il soccorso in mare e l’accoglienza a terra sono un dovere umanitario. Per noi è anche la testimonianza dell’amore di Cristo»

«Confermiamo il nostro sostegno alle Ong che svolgono azioni di soccorso in mare e ci rendiamo disponibili a sostenere il trasferimento e l’accoglienza dei migranti salvati dalla Sea-Watch e dalla Sea eye». Lo affermano congiuntamente il Presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, e il Presidente della Diaconia Valdese, Giovanni Comba.

«Come Fcei siamo impegnati in un partenariato con Open Arms, la Ong che nei giorni scorsi ha salvato oltre trecento persone in mare – aggiunge Negro – e oggi sentiamo nostro dovere esprimere il sostegno attivo alla altre navi impegnate in azioni di soccorso che da giorni aspettano un porto sicuro in cui attraccare». E infatti la vicepresidente della Fcei, Christiane Groeben, oggi 4 gennaio parteciperà alla delegazione di politici, esponenti della società civile e del volontariato che saliranno a bordo della Sea Watch per chiedere con forza una rapida soluzione a quella che rischia di diventare una drammatica violazione del diritto alla protezione internazionale.

«Stiamo lavorando con i nostri partner per costruire un corridoio europeo e la città di Heidelberg e le sue chiese hanno già manifestato la loro disponibilità all’accoglienza. Siamo pronti a farci carico del trasporto dei migranti nella loro destinazione finale e a collaborare per la loro accoglienza» aggiunge il presidente Comba.

Ricognizione dall'aria di un'imbarcazione "in distress" nel Mediterraneo (foto: sea-watch.org)

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