Tornare a Dio
13 dicembre 2018
Un giorno una parola – commento a Isaia 44, 22
Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato
Isaia 44, 22
Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui
Giovanni 3, 17
In quella miniera incredibile costituita dalla seconda parte del libro di Isaia è possibile scoprire pietre preziose d’ogni genere. L’autore sa comunicare messaggi, aprire interrogativi, creare emozioni, con immagini suggestive e coinvolgenti.
Così è per le parole che qui l’autore attribuisce a Dio stesso: le trasgressioni di Israele, i suoi peccati, la disobbedienza ai comandamenti del Signore, la sua idolatria creano una barriera tra Dio e il popolo: ma Dio la distrugge.
Nella storia spesso le nuvole hanno costituito un pericolo per l’umanità: da sempre le zone subtropicali, scatenando uragani e tornadi disastrosi, vapori e nubi tossiche – si pensi alle eruzioni vulcaniche – hanno provocato migliaia di vittime. Ma questi sono fenomeni naturali.
Oggi l’immagine delle dense nubi ci è molto più famigliare di quanto potesse esserlo al tempi di Isaia. Negli ultimi secoli, in un processo sempre più accelerato, le nuvole, da oggetto di poesia si sono trasformate in gravi minacce non solo alla nostra salute, ma alla sopravvivenza del pianeta. Rischiamo di morire soffocati per lo smog e le nubi tossiche di ogni genere prodotte dalle emissioni delle fabbriche, per la combustione di materie plastiche e gli inquinanti gassosi di tutti i tipi.
Questa situazione di inquinamento che vela il sole ed oscura il cielo ha il suo parallelo nel peccato che non ci permette più di vedere Dio. Le nubi prodotte dal nostro egoismo, da violenze e ingiustizie, da umiliazioni e disprezzo hanno creato una barriera fra noi e Dio, il quale però ci offre di dissiparle con il vento del suo Spirito facendo risplendere la sua luce.
«Torna a me», dice il Signore. Colui che ho mandato, il Cristo, ti indicherà la via che devi percorrere, non più oscurata dal tuo peccato: lui stesso lo ha cancellato e ti guida verso una nuova vita.
Tornare a Dio significa non solo cambiare se stessi, ma spendersi per capovolgere le relazioni con ogni essere vivente e con l’intera creazione.Non esitare: accetta l’invito.