Morrione. La "Doppia ipocrisia" trasmessa domani da Rai News 24
02 novembre 2018
L’indagine giornalistica, premiata a Torino da Maria Bonafede, mette al centro il commercio d’armi tra l’azienda sarda Rwm produttrice di bombe Mk e l’Arabia Saudita, che le utilizza per bombardare i civili in Yemen
Doppia ipocrisia di Madi Ferrucci, Flavia Grossi, Roberto Persia, tutor: Paolo Mondani, è l’inchiesta Vincitrice (insieme a Caro Cordone di di Francesca Candioli e Veronica Di Benedetto Montaccini, tutor: Federico Ruffo) del Premio Morrione 2018 – sostenuto con in fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi e che vede, tra gli altri, Riforma come media partner dell’iniziativa nazionale– categoria video inchiesta che ha messo al centro dell’indagine il commercio d’armi tra l’azienda sarda Rwm produttrice di bombe Mk e l’Arabia Saudita, che le utilizza per bombardare i civili in Yemen. L’inchiesta sarà trasmessa integrale sabato 3 novembre alle 21,30 su Rai News 24.
Anche le chiese protestanti italiane, in particolare le chiese battiste sarde, e la commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, sono in prima linea nelle attività di protesta contro le attività dell’azienda RWM.
«L’ipocrisia è quella della politica e dei governi, che permettono questo traffico – affermano le autrici e l’autore –: è doppia perché riguarda sia l’Italia che la Germania; è duplice perché l’ambiguità della politica è un gioco mascherato in cui il volto vero rimane sempre nascosto».
Nel diario della lavorazione dell’inchiesta i tre reporter scrivevano: «L’inchiesta cresce, si evolve e spesso prende forme inaspettate. Come in una caccia al tesoro, gli indizi ci mostrano sentieri da percorrere, a volte sono molto più brevi di quanto avessimo immaginato, altre volte più tortuosi o più lunghi. I documenti dell’inchiesta, i computer, la macchina da presa, i microfoni, i taccuini e le penne sono i nostri compagni di viaggio perché in fondo è proprio di un viaggio che parliamo, anzi i viaggi sono tanti e non potrebbe essere altrimenti in questo fantastico e misterioso labirinto. Tutte le volte che sentiamo l’aereo che sta per decollare, lo scafo della nave che inizia a muoversi sotto l’acqua, o il fischio del capotreno, ci accorgiamo che le nostre menti corrono più veloci di qualsiasi mezzo di trasporto. Cosa accadrà? Cosa scopriremo? Ed ecco che c’è chi non riesce a smettere di concentrarsi su quell’intervista così delicata, chi non può far a meno di aggiungere una nota sull’agenda già carica di inchiostro, chi rilegge i documenti pensando di aver tralasciato qualcosa e spera che ci sia connessione anche a 10000 mt di altezza per continuare a fare ricerche! […]. Quando la spia luminosa che indica di allacciare le cinture si accende nostri sguardi pensierosi e a tratti sognanti si incontrano ed in quel momento, guardandoci capiamo che ovunque ci condurrà questa è la “caccia al tesoro” più entusiasmante a cui partecipare. Stiamo per atterrare… un altro indizio è qui che ci aspetta!».
Le inchieste vincitrici sono state premiate sul palco del Piccolo Regio, sabato scorso, dalla pastora valdese, e già moderatora della tavola valdese, Maria Bonafede che ha consegnato targhe e attestati.
La motivazione del Premio assegnato dalla Giuria (nella quale siede Gian Mario Gillio, giornalista di Riforma e referente del Premio a Torino) a Doppia ipocrisia è stata: «Con coraggio e caparbietà, seguendo la pista dei trasporti marittimi, hanno svelato i collegamenti dell’industria bellica italiana con il traffico d’armi transnazionale, i cui fiorenti affari si svolgono anche in violazione del diritto dei popoli e dei trattati internazionali che li regolamentano».