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Ingresso in campo

Dal Piemonte la notizia dell'ingresso in campo dei giovani calciatori mano nella mano con i parenti dei giocatori della squadra avversaria, per combattere il clima folle che a volte si genera anche sui campi di periferia

 

Qualche volta dal mondo del calcio non arrivano soltanto le scandalose cifre della compravendita dei giocatori e dei loro ingaggi, o le immagini di cori e striscioni razzisti...

Si tratta di una decisione che riguarda le squadre giovanili del Piemonte (ma è auspicabile che avvenga in tutte le regioni): d'ora in poi l'ingresso in campo delle squadre giovanili vedrà i giocatori di una squadra daranno la mano a un papà, o una mamma, un nonno, comunque un famigliare (ma della squadra avversaria!)  C'è già qualcosa di simile oggi, dove i giocatori professionisti entrano dando la mano a un piccolo che ha la maglia degli altri, ma l'idea di mettere al centro i ragazzi e le ragazze, che accompagnano gli adulti, invertire i ruoli, può essere positiva per contrastare l'atteggiamento spesso irresponsabile se non aggressivo dei genitori che “seguono” la loro squadra (quella dove giocano i loro figli). 

Si sono viste, anche di recente, invasioni di campo, insulti feroci agli arbitri, contestazioni continue. Sono proprio i genitori che diventano ossessivi nello spingere la competitività ben oltre i limiti ragionevoli di un gioco sia pure parecchio combattuto. Esaltazione per la propria squadra, tutta la colpa sugli altri in caso di sconfitta, ricerca del successo personale a tutti i costi… Va bene il coinvolgimento dei familiari, se non diventa una diseducazione che si aggiunge a quella già abbondantemente presente nel mondo dilettantistico del calcio. Cosa dire di un padre che, a fine gara, salta su e “mena” un compagno di squadra di suo figlio perché questi gli aveva “passato” male il pallone facendogli fare una brutta figura in area invece che un bel goal!

Ben venga dunque qualcosa di positivo: dopo essere entrati in campo tutti quanti (genitori, giocatori, accompagnatori…) forse ci saranno un po' meno insulti e più consapevolezza che si tratta di un gioco e non di uno scontro. Non a caso uno dei momenti belli delle partite dei nostri campionati e ancora più di quelle internazionali sono gli abbracci finali fra giocatori, gli scambi delle maglie, le pacche sulle palle fra i portieri, specie se “si va ai rigori”. Perché la Tv non si sofferma di più su questi aspetti, anziché sulle scontate   interviste di parte “a bordo campo”? Questione di audience?

 

Foto tratta da sito atalanta.it

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