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Perseverare nella preghiera

Un giorno una parola – commento a Luca 18, 7

Mostrami le meraviglie della tua bontà, o tu che con la tua destra salvi chi cerca un rifugio al riparo dai suoi avversari
Salmo 17, 7

Gesù dice: «Dio non renderà giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui?»
​Luca 18, 7

Le parole di Gesù sono l’epilogo della parabola di una donna che va da un giudice per avere giustizia per un torto subito. Il giudice all’inizio si sottrae alla richiesta; poi alla fine cede perché la donna con la sua insistenza lo ha sfinito, e teme di avere ulteriori fastidi. Quanto più Dio, che è giusto – così Gesù conclude la parabola – «renderà giustizia ai suoi eletti, che giorno e notte gridano a lui! Ma è proprio vero che noi «suoi eletti», invochiamo Dio giorno e notte? Dobbiamo riconoscere che ci sentiamo presto scoraggiati se al primo sussurro della nostra preghiera Dio non risponde immediatamente!

Con questa parabola Gesù c’incoraggia a insistere, anche e soprattutto quando la vita sembra andare in direzione contraria alle nostre aspettative; quando Dio appare uscito di scena, e lo reputiamo indifferente, o quanto meno distratto. 

Sono tanti nel mondo coloro che si trovano nella condizione della vedova. Sono le vittime delle guerre, dei cataclismi naturali! Sono coloro che sono oppressi per le loro opinioni, perseguitati per la loro fede, vilipesi per qualche loro diversità. 

Dov’è Dio? È forse assente? Non è così, assicura Gesù: Dio ascolta e – a differenza del giudice della parabola – è pronto a intervenire. Allora questa di Gesù è una parola particolarmente benvenuta nel nostro tempo, segnato da una scandalosa condizione di diffusa ingiustizia. Dio ascolta il grido di coloro che aspirano alla giustizia, e desidera intervenire, se gli lasciamo spazio! E lo spazio che richiede è la nostra fede! La preghiera alla quale Dio si dichiara pronto a rispondere è il grido, altrimenti inascoltato, strumentalizzato, soffocato di coloro che non sanno come vedere riconosciuti i loro diritti. Dio promette che farà la sua parte. Ma sfida noi, per la fede che ci è stata donata, a fare la nostra. La vedova ha di fronte un uomo corrotto, un giudice avverso. Deve stentare per fare breccia in un cuore duro. Noi, invece, con le nostre preghiere, non abbiamo che da spalancare porte già aperte!

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