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Etica e religioni in Europa

Un volume che raccoglie gli atti di un recente convegno bolognese

Nel suo corso sull’Epistola ai Romani Lutero afferma più di una volta la violenza della Parola di Dio: tale la Parola provoca sempre una rottura. Questo è diventato un principio saldo del Protestantesimo; da lì in poi occorre ricostruire sotto un indicativo-imperativo divino da un lato e con un atto di responsabilità umana dall’altro. Nei tentativi di ricomprensione del Protestantesimo che abbiamo visto nel 2017 la rottura di cui Lutero parla è divenuta un ideale di perfezione da far vivere nella chiesa e nel singolo in un futuro più o meno adeguato. Nel Cinquecento uno dei motivi di attuazione pratica del principio teorico enunciato da Lutero e recepito dai suoi amici è stato invece – insieme con saggi di liturgia ad esempio – l’assetto giuridico della chiesa locale rispetto alle altre chiese locali e territoriali e alle forme di governo civile. Su queste materie esistono grandi testi allora come oggi (non molto noti, mi sembra).

L’ascesa dei totalitarismi in alcuni paesi europei dopo la I Guerra Mondiale ha posto in questione il rapporto chiesa-Stato e richiesto nuovi studi, sia sulla «democrazia» nelle origini cristiane sia sui modelli di gestione della chiesa nelle parrocchie (o interi territori) che nel Cinquecento passavano al Protestantesimo. Ora, sotto la pressione delle discussioni sull’Europa, il discorso riprende e si accettano pareri anche dalle Chiese. Qual è il modo corretto di procedere? Dal basso verso l’alto o dall’alto verso il basso?

L’apporto teorico e pratico delle Chiese non è trascurabile. Che cosa serve? Ci ha pensato un convegno promosso da Alberto Melloni a Bologna. La parte che ci interessa, affidata alla direzione di Pierfrancesco Stagi, esce adesso stampata*. Per quanto riguarda il Protestantesimo sono interessanti gli studi dedicati a Schleiermacher (inizio Ottocento) e Hobbes (Seicento). Si citano poi anche Jacques Ellul, Paul Ricoeur (Novecento). Un giudizio erroneo su Rudolf Bultmann è suggerito nel contesto dell’affermazione secondo cui nel momento del sorgere dei totalitarismi «alla demitizzazione del cristianesimo ha coinciso una “rimitizzazione” dell’Europa» (p. 53). Si nomina qui di sfuggita Bultmann quasi che Bultmann, demitizzando, abbia favorito il sorgere del totalitarismo (mentre la sua tesi, che ha radici più lontane, andava esattamente in senso opposto).

Il punto che più risalta nei saggi qui pubblicati è la domanda circa la libertà e il vincolo del soggetto (cioè del cittadino) nel rapporto principio civile – principio religioso. La discussione è a livello teorico. In attesa di ricadute pratiche, la teoria va tenuta sotto osservazione. Un altro aspetto molto sottolineato è quello circa l’origine e il controllo della violenza fondante.

* Etica e religione. Testi di Omar Brino, Emilio di Somma, Damiano Bondi, Giuseppina Viscardi, Elisa Grimi, Nunzio Bombaci, Alessio Ruggiero, Irene Dal Poz, a cura di Pierfrancesco Stagi. Roma, Stamen, Collana: L’Umano e il Divino, 2018, pp. 193, euro 35,00.

Nella foto: Rudolf Bultmann

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