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I "fondamentali" dell'Evangelo

Un giorno una parola – commento a Colossesi 1, 3

Nella tua immensa compassione, tu non li hai sterminati del tutto, e non li hai abbandonati, perché sei un Dio clemente e misericordioso
Neemia 9, 31

Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre per voi
Colossesi 1, 3

La forza e il valore di questa lettera, l’incisiva singolarità del pensiero che ne scaturisce, ci testimoniano che la comunità di Colosse è viva, spiritualmente ricca, radicata nella Parola ricevuta e che i suoi pastori – Paolo, Timoteo ed Epafra – sono autorevoli e pieni di sollecitudine per la chiesa.

La loro preghiera a Dio, in favore della Chiesa, avviene «sempre», è costante, insistente, robustamente sostenuta dalla gratitudine al Signore per le qualità che i credenti di Colosse manifestano. Tali, che se ne sente parlare, nelle chiese consorelle e all’esterno: le voci son giunte all’orecchio di Paolo e Timoteo, che esprimono la loro gioia.

Quali sono le caratteristiche dei Colossesi?

Alla base c’è l’aver recepito la verità dell’Evangelo (v. 5), che in loro cresce e porta frutto. E i frutti sono quelli che Paolo spesso sottolinea nei suoi scritti: la fede, la speranza, l’amore (I Corinzi 13, 13): la fede in Cristo Gesù, l’amore per tutti i santi, la speranza riservata nei cieli (vv. 4 e 5) permettono al credente di condurre la propria vita in modo positivo, lineare, coerente.

La fede si fonda sul passato: su quanto Dio ha predisposto e fatto in Cristo. Su di essa si costruisce la vita giorno dopo giorno.

La speranza illumina il futuro, guardando al compimento delle promesse del Regno.

L’amore spinge a muoversi nel presente, in relazioni positive di condivisione, di apertura, di accoglienza verso tutti coloro che si incontrano sul cammino.

La fiducia nel Dio creatore, liberatore, reggitore di ogni cosa è la forza del credente. La speranza della riconciliazione in Dio di tutte le creature (Atti 3, 21) è la visione del credente. L’amore che Dio ha sparso nei nostri cuori (Romani 5, 5) è la linfa del credente.

Pastori che sanno ringraziare Dio e pregare per le loro comunità. Credenti che sanno camminare nella fede, nella speranza, nell’amore. Questi sono i «fondamentali» dell’Evangelo. Non sarebbe il caso di riproporli con forza?

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