Lasciarsi de-centrare da Gesù
19 luglio 2018
Un giorno una parola – commento a Luca 9, 46-47
In tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa
I Cronache 29, 12
Poi cominciarono a discutere su chi di loro fosse il più grande. Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo pose accanto
Luca 9, 46-47
Gesù ci spiazza. Quando i nostri pensieri e i nostri desideri sono così umani che non vediamo più altro che noi stessi, Egli ci spiazza costringendo il nostro sguardo e il nostro cuore altrove. E dov’è questo altrove? L’altrove verso cui Gesù spinge il nostro sguardo e il nostro cuore è ciò che apparentemente non conta nulla. Ai tempi di Gesù, un bambino non era sinonimo di innocenza e tenerezza come lo è (un po’ superficialmente, a dire il vero…) oggi; un bambino era principalmente un non ancora adulto. Un bambino era un essere umano non ancora così importante e il suo valore non stava in ciò che era in quel momento, ma casomai in quello che sarebbe diventato in futuro.
Ponendosi accanto un bambino, dunque, Gesù mette al centro del nostro sguardo ciò che non conta. E invece è proprio quel bambino, agli occhi di Dio, ad essere il più grande. Colui che per gli esseri umani è il più piccolo, per Dio è il più grande. Gesù ci spiazza, mette sottosopra i nostri criteri di giudizio. Anzi: Gesù ci de-centra, ci toglie dal centro per mettere l’altro, il piccolo, al centro, dove vorremmo stare noi.
Vuoi essere il più grande? Fatti, per favore, da parte e lascia che al centro ci sia chi è più piccolo di te, anzi possibilmente il più piccolo di tutti.
Lascia che al centro ci siano coloro che Gesù sceglie e non quelli che tu scegli, soprattutto perché tu sceglieresti quasi sempre te stesso/a…! Fai spazio, lasciati de-centrare, questa è la grandezza secondo Gesù.
E sappi che, se e quando capiterà a te di essere piccolo e debole, Gesù ti farà spazio accanto a sé e chiederà agli altri di fare lo stesso.