La parola di guarigione
12 luglio 2018
Un giorno una parola – commento a Luca 6, 19
Lo Spirito del Signore riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore
Isaia 11, 2
Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti
Luca 6, 19
Questo versetto del Vangelo di Luca si trova all’inizio del discorso della pianura. Dove Matteo sceglie la montagna Luca sceglie un luogo pianeggiante.
La pianura è un luogo democratico, un luogo raggiungibile per tutte e tutti, anche per persone malate o con un handicap. Ci si può arrivare da zone diverse, da orizzonti diversi, la parola diventa accessibile a tutte e tutti. La folla intorno a Gesù non è una folla scelta, queste persone provengono da tutti gli angoli e buchi remoti, sono persone vulnerabili che sperimentano ogni giorno sulla loro pelle che solo da Dio possono attendere salvezza e guarigione.
La pianura è anche un luogo simbolico, che anticipa il tempo messianico in cui ogni valle è colmata, ogni monte e collina sono spianati, in cui le vie tortuose sono fatte diritte e quelle accidentate appianate (Isaia 40, 4). Si può dire che qui Gesù si profila come la terra promessa.
La pianura è uno spazio aperto, senza ostacoli. In realtà ogni tanto ci troviamo degli ostacoli, ma bisogna essere consapevoli che questi ostacoli sono stati eretti dalle nostre mani.
Nella pianura democratica, simbolica e aperta suona la parola di guarigione di cui la nostra società con i suoi discorsi di chiusura ha un bisogno tremendo. Questa parola acquista ancora più potere di quanto già aveva, spinta dallo Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore, uno Spirito che può soffiare liberamente nella pianura.
Dio, fonte della nostra saggezza, fa’ che possiamo desiderare di toccare con le nostre mani, con i nostri piedi e con i nostri cuori la tua presenza in mezzo a noi per la nostra guarigione.