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Non dimenticate l'ospitalità

Un giorno una parola – commento a Ebrei 13, 2

C’è chi offre liberamente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire
Proverbi 11, 24

Non dimenticate l’ospitalità
Ebrei 13, 2

Non dimenticate l’ospitalità! Parole forti in questi giorni.

Siamo abituati ad ospitare persone che abbiamo invitato, dimenticando uno dei diritti umani dei tempi antichi quando i viaggiatori, in qualunque situazione, potevano appellarsi all’ospitalità altrui.

Nella Bibbia sono tanti gli esempi di ospitalità: Abramo ospitò, Gedeone ospitò, Manoah ospitò, la vedova di Sarepta ospitò, la Sunamita ospitò un angelo del Signore e ne furono benedetti e benedette; Marta e Maria ospitarono, Zaccheo ospitò, Levi ospitò, il carceriere di Filippi ospitò uno straniero, e per tutti e tutte loro la vita cambiò totalmente.

Abbiamo forse paura del cambiamento, della benedizione?

Abramo, la cui storia di ospitalità possiamo trovare in Genesi 18, stava sull’uscio della porta, fra il dentro e il fuori. Un comportamento ospitale è un comportamento attivo: Abramo prende l’iniziativa e mette un piede fuori della sua zona di sicurezza. L’ospitalità ci spinge verso l’esterno, ci apre a realtà che di solito stanno fuori dalla nostra visuale. Bisogna osare per avere la possibilità di aprirsi a un altro mondo. Ma siamo pronte e pronti a entrare in un altro mondo? Essere ospitale non è teoria, è una cosa molto pratica: lavare i piedi, offrire un posto all’ombra, preparare da mangiare. L’ospitalità richiede del tempo e dell’impegno, penso che Abramo abbia impiegato molto tempo nei preparativi per accogliere i suoi ospiti. L’ospitalità di Abramo rispecchia l’abbondanza che possiamo trovare presso il Signore.

Possiamo imparare molto da questo diritto umano dei tempi antichi che ci insegna che chi offre si arricchisce, si arricchisce di vita, di vita abbondante (Giovanni 10, 10).

Dio, fonte della nostra vita, fa’ che possiamo aprire i nostri cuori e i nostri porti a chi ha bisogno di essere accolto.

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