L’amore, nostra vocazione profonda
15 giugno 2018
Un giorno una parola – commento a 1 Giovanni 4, 10
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità
Isaia 53, 5
In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati
1 Giovanni 4, 10
L’amore è la nostra vocazione profonda, non è qualcosa che ci diamo da noi: «l’amore è da Dio e chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio». L’autore biblico chiarisce ulteriormente: «Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore».
Gesù riassume tutta la Legge in un solo comandamento: quello di amare Dio e il prossimo.
Nella Lettera, dopo aver affermato che Dio ci ha amato mandando Gesù «come vittima per i nostri peccati», si sottolinea quale debba esserne la conseguenza: «Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri».
Giovanni, dopo aver detto che Dio ci ha amati, non ci esorta come verrebbe logico pensare che se Dio ci ha amati anche noi dobbiamo ricambiare amando Lui. Afferma bensì: «Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (1 Giov. 4, 11).
Come vivremo oggi questa Parola? Nella nostra preghiera personale, chiederemo al Signore di farci vivere pienamente questo amore e accogliere nel nostro cuore che Dio ci ha talmente amato da dare Gesù per noi. E «Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi» dice il testo; e lo ripeteremo più volte fino a memorizzarlo, perché con l’aiuto dello Spirito Santo diventi la verità del nostro cuore e del nostro vivere.
«Signore, tu che ci hai fatti e ci hai amati, fatti conoscere da noi; aiutaci a scoprire la tua gloria e a capire la tua Parola; dacci il senso della misura e della speranza, dacci la forza di amare e il coraggio di costruire. Insegnaci, qualunque cosa facciamo, a guardare sempre verso di te: e in ciò, sia santificato il tuo nome!» (Giorgio Bouchard).