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L’arte viva di Paolo Paschetto

Roma, un concorso per la vetrata della Biblioteca delle Arti applicate

La curiosa «Casina delle civette», che si trova nel parco di Villa Torlonia, ospita parecchie opere dell’artista Paolo Paschetto (1904-1963). Completamente restaurata negli anni Novanta del secolo scorso, la «Casina» si presenta oggi come uno straordinario museo in stile Liberty, dove la vetrata artistica la fa da padrone. Numerosi e singolari manufatti (maioliche, pavimenti intarsiati, ferri battuti, disegni, dipinti, statue…) raccontano di un’epoca singolare.

Sono gli anni (destinati di lì a poco a essere attraversati dalla Prima Guerra mondiale) in cui Paschetto decorò, con straordinarie e luminose vetrate ispirate a motivi biblici, il tempio valdese di Piazza Cavour (1914). Venerdì 18 maggio una delegazione della chiesa valdese di Piazza Cavour è stata invitata a partecipare alla donazione di una vetrata, ispirata a un disegno di Paolo Paschetto, che ora fa bella mostra di sé all’ingresso della Biblioteca delle Arti Applicate, all’interno della stessa Casina.

L’evento, promosso dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, è stata un’occasione per ripercorrere l’arte di alcuni grandi artisti che, all’inizio del secolo scorso, collaborarono ad arredare con le loro opere la «Casina». L’antefatto di oggi: gli allievi della Scuola d’Arte e dei Mestieri «Ettore Rolli» hanno partecipato a un concorso interno, teso a individuare un’idea di vetrata che avrebbe dovuto valorizzare l’ingresso della Biblioteca delle sale della Casina. Tra i tanti dipinti, bozzetti, illustrazioni per le riviste dell’epoca, manifesti, gli allievi hanno scelto un’immagine di Paschetto tratta dal Giornalino della Domenica (Firenze 1907). Essa ritrae un bimbo seduto, che legge un grande libro tenuto aperto sulle gambe. Per gli allievi è stata un’occasione per prendere in considerazione l’intera attività di questo autore. In fondo il loro è stato un omaggio reso al grande artista da parte delle giovanissime generazioni.

La storica dell’arte Vanessa Ascenzi e la direttrice della Casina Maria Grazia Massafra ci hanno condotto tra le numerose sale e ambienti della «Casina», dove abbiamo rivisto molte opere di Paschetto (la vetrata del balcone delle rose, le otto vetrate del fumoir…). Qui sono gelosamente conservati anche numerosi bozzetti e disegni di Paschetto: tra questi, quelli delle vetrate dell’Aula Magna della Facoltà valdese e della chiesa metodista di via Firenze. Al termine del ricevimento, assai partecipato, percorriamo il parco Torlonia e scopriamo che il viale, immerso nel verde, è dedicato proprio a Paolo Antonio Paschetto: un artista tutt’altro che dimenticato.

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