Quel sogno di M. L. King che ancora vive
03 maggio 2018
Domenica 6 maggio nella chiesa battista di Rivoli don Luigi Ciotti racconterà il «suo» Martin Luther King. L’incontro sarà preceduto da un’omelia ecumenica. Ne abbiamo parlato con il promotore dell’iniziativa, Avernino Di Croce
«Celebreremo Martin Luther King in chiave ecumenica nella città di Rivoli, dove si vive una bella interazione tra riformati battisti e chiesa cattolica», dice a Riforma.it il professor Avernino Di Croce, già vice sindaco della città piemontese e membro della comunità battista.
Presentando l’appuntamento «I have a dream – A cinquant’anni dal sogno», previsto per domenica 6 maggio presso la chiesa battista di Rivoli dalle 10,30 alle 12,45, dedicato al «martire della fede, paladino e difensore dei diritti civili», Di Croce ricorda che a «cinquant’anni “dal sogno di King”, ancora non vi è pace, perché per molti ancora non v’è giustizia».
Martin Luther King è «testimone e testamento di speranza – prosegue Di Croce –, e per ricordarlo abbiamo deciso di invitare un altro testimone di pace, don Luigi Ciotti, che da sempre s’impegna per la difesa della legalità».
Domenica prossima dunque don Ciotti racconterà il «suo» King. L’orazione del fondatore di Libera, nomi e numeri contro le mafie, sarà preceduta da un’omelia ecumenica tenuta dallo stesso don Ciotti e sarà seguita da un pranzo (per prenotazioni telefonare al 347 0641 733) conviviale offerto dalla comunità battista.
All’incontro ci sarà una partecipazione importante, quella di monsignor Luigi Bettazzi, «con il quale – ricorda Di Croce –, in passato, tenemmo un bell’incontro con gli studenti della città. Bettazzi è un uomo di chiesa di rara e preziosa umanità. Ricordo, come se fosse oggi, la proposta di scambio come ostaggio che Bettazzi fece alle Brigate rosse per sostituirsi all’onorevole Aldo Moro». Alla celebrazione ecumenica, prosegue Di Croce, parteciperà anche «la rete ecumenica “Spezziamo il pane insieme”, ed altre delegazioni provenienti da diverse parrocchie: sarà una celebrazione eucaristica nella quale condivideremo pane e vino insieme».
Sono passati 53 anni e due mesi dal 7 marzo 1965, data storica nel cammino per i diritti civili. In quel giorno, 500 dimostranti, guidati da Martin Luther King, diedero inizio in Alabama alla marcia da Selma a Montgomery, la capitale dello Stato.
Una manifestazione brutalmente interrotta dalle forze dell’ordine sull’Edmund Pettus Bridge, un ponte sul fiume Alabama: «A cinquant’anni dal sogno di King – conclude Di Croce – c’è ancora molta strada da percorrere per poter tentare una nuova “Selma”. Riprendere e diffondere il sogno di King – prosegue – è oggi più che mai importante; molti valori che ritenevamo ormai acquisiti sono rimasti “ingabbiati nella retorica”; oggi, invece, sarebbe necessario riappropriarci di quei valori attraverso l’azione. Troppi segnali ci dicono che stiamo guidando nel senso di marcia inverso, o che stiamo procedendo in retromarcia; la nostra è una guida pericolosa, insidiosa. L’idea di parlare di King in chiave ecumenica - avendolo come riformati, celebrato, ricordato, sviscerato e approfondito - ci sembra il modo più giusto per rinnovare, e rendere omaggio, al pensiero e l’azione di un uomo a cha ha saputo indicare la strada per la libertà».