Il servo del Signore
01 maggio 2018
Un giorno una parola – commento a Isaia 42, 1
«Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio»
Isaia 42, 1
Gesù prega: «Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato»
Giovanni 17, 25
Chi è questo servo investito di autorità per un compito preciso: manifestare la giustizia alle nazioni, manifestare la giustizia secondo verità, stabilire la giustizia sulla terra?
Attraverso la sua via di sofferenza in mezzo al popolo, questa figura enigmatica ed incompresa porterà la giustizia anche tra le nazioni, non attraverso i proclami e la forza, ma come?
Porterà a compimento il giusto giudizio di Dio, ma in contrasto con la spietata legge del mondo, secondo cui chi è già spezzato e sta per spegnersi deve morire, la sua missione comporterà una grave sofferenza per sé e vita per gli altri; ma egli non verrà meno. Se da una parte i popoli attendono il giusto giudizio di Dio, sperando intensamente di ricevere la liberazione e l’aiuto che giungeranno tramite il servo, dall’altra “il mondo” - immerso nell’oscurità della menzogna e della violenza che reprimono la verità - non ha conosciuto il Padre giusto del servo. Ma chi è? Si tratta forse dell’Uno unito ai molti, oscillante tra questo “mio eletto di cui mi compiaccio” e “questi che hanno conosciuto che tu mi hai mandato”?
Si tratta del servo, che forma attorno a sé la comunità, con essa investito di un mandato da parte di Dio, per giungere fino alle isole lontane? Israele, il popolo di Dio che si identifica con il servo e che è il servo, non è scelto per sé e per un bene soltanto suo, ma per servire, per portare giustizia fino alle estremità della terra. È il diritto dei popoli, iscritto nella Torah, la via alla vita, per la vita. Il servo non esporta “valori” e religione, ma fa conoscere la giustizia nella misericordia e nella dirittura morale; non conferma il diritto naturale del più forte, ma rivela il diritto divino con il dono della propria vita perché altri, tutti, possano vivere una vita abbondante.
Il servo è sostenuto dal Dio dell’alleanza perché porti questo Evangelo al popolo e ai popoli; si tratta di una notizia di liberazione dagli idoli, gli dei della violenza, della menzogna, della paura, messaggio che porta con sé l’appello alla responsabilità, al cambiamento e alla fiducia nel solo unico Dio.