Chi vuole ascoltare questa storia?
11 aprile 2018
La promozione dell’ascolto e della lettura ad alta voce dedicata ai bambini nelle biblioteche di Roma, un progetto finanziato dall’8x1000 della Tavola Valdese
La carta straccia è quella che si appallottola e si butta con noncuranza, dopo aver lasciato segni, disegni, schizzi o pensieri che non si ritengono degni di essere condivisi. Qualcuno ha pensato all’azione inversa: recuperare quei rifiuti, stirare le pieghe dei fogli e ritrovare quelle parole e quelle immagini per reinventarle, dare un nuovo significato e una nuova storia a quello che si considerava inutile.
Gli elementi importanti, per l’associazione che prende il nome proprio da quei resti, Cartastraccia, sta proprio in questi gesti: c’è la valorizzazione di elementi che possono sembrare non importanti, la voglia di scoprire cose nuove anche nei dettagli, la possibilità di guardare le cose da nuovi punti di vista, e poi c’è la carta, la materi di cui, per lo più, sono fatti i libri.
C’è un grande patrimonio nelle biblioteche che ha bisogno di essere valorizzato e ha bisogno di trovare nuovi curiosi e nuovi lettori; il lavoro delle operatrici e degli operatori dell’associazione è quello di favorire l’avvicinamento e l’affezione a questi luoghi e alle storie in essi contenute, dedicandosi innanzitutto all’infanzia e ai capolavori che sono stati scritti apposta per i piccoli lettori. Orsola Longhini, storica dell’arte e terapeuta, racconta che «l’associazione Cartastraccia nasce a Roma nel 2011 con l’idea di promuovere la lettura in contesti pubblici, soprattutto come servizio gratuito per le famiglie e per i bambini. Noi lavoriamo con un’utenza che va da zero a sedici anni e abbiamo lavorato in consultori, biblioteche, al Goethe Institut di Roma, scuole, asili nido e tanto altro. Questo progetto che si chiama "L’ora di lettura. Classici e novità da non perdere prima degli otto anni" ci è venuto in mente l’anno scorso ma la sua origine è molto antica, nel senso che fin dalla fine dell’Ottocento la biblioteconomia statunitense ha individuato nell’ora di lettura un potente strumento di socializzazione per i bambini e le loro famiglie. Noi negli anni abbiamo già fatto delle letture ad alta voce nelle biblioteche di Roma e l’anno scorso abbiamo chiesto un finanziamento all’8x1000 della Tavola Valdese per far partire L’ora di lettura, l’abbiamo ottenuto e quindi siamo partite in sei biblioteche del circuito di Roma, in quadranti della città differenti, alcuni caratterizzati da una forte eterogeneità sociale, e ogni settimana organizziamo le letture».
Quant’è importante leggere ad alta voce al giorno d’oggi?
«Rispetto a questa attività c’è sicuramente una mancanza che andiamo a colmare, utilizzando degli spazi comunali e il patrimonio librario pubblico, una fortuna che stiamo valorizzando e offrendo a diverse famiglie. Gli obiettivi di questo progetto sono quelli di arrivare al maggior numero di bambini e adulti, e questo è possibile grazie a una cadenza regolare del progetto. L’importanza della lettura ad alta voce e della lettura precoce, poiché non tutti i bambini vanno ancora a scuola, alimenta sia uno sviluppo linguistico sia uno cognitivo e affettivo. La lettura è anche un potente strumento di equalizzazione sociale: l’acquisizione di capacità di lettura che non è solo alfabetica, perché alcuni ancora non sanno leggere, ma anche visuale e riduce drasticamente il rischio di marginalità sociale; inoltre si pensa che un bambino abituato ad andare in biblioteca sin da molto piccolo, è molto probabile che riconoscerà nella biblioteca uno spazio dove potrà tornare anche da adulto e molto probabilmente rimarrà un lettore a vita. Almeno questo è quello che noi speriamo. Lo spazio che noi forniamo vuole essere anche di ascolto, di distensione, ed è molto divertente vedere come alcuni bambini portino i loro compagni, facciano girare la voce e dimostrino di riconoscere il luogo come “loro”, da condividere con i compagni e i famigliari».
Si tratta quindi anche di una scuola di empatia?
«Sicuramente questo avviene perché si crea un momento magico, noi iniziamo sempre con un rituale che è quello di una filastrocca per cominciare di Bruno Tognolini che è un poeta per ragazzi e bambini italiano. Tutte le nostre letture iniziano sempre così, poi si passa alla lettura ad alta voce. Noi tendiamo a utilizzare classici o novità editoriali, i bambini sono distesi, seduti, la lettura dura circa un ora e alla fine c’è un momento di socializzazione, è molto importante per noi che ci sia questa cadenza settimanale proprio perché l’andare in biblioteca per le famiglie è anche un modo per prendere in prestito i libri e trovare uno spazio di condivisione, informazione di approfondimento anche per gli adulti. Un altro nodo fondamentale di questo lavoro è quello di scegliere libri di qualità. Noi facciamo un grande studio, tra operatrici e operatori, nella ricerca di classici e di novità editoriali. Per ora siamo intorno ai 150 libri letti e a fine anno l’obiettivo è quello di stilare una bibliografia da rendere disponibile per le famiglie per avere un faro per scegliere i libri da leggere ai loro bambini. Abbiamo un blog che si chiama associazionecartastraccia.blogspot.it dove si possono trovare sia le date degli appuntamenti, che materiali per operatori, bibliotecari, famiglie e ragazzi sulla letteratura per l’infanzia, sui nostri studi e consigli intorno a questo magnifico mondo».