La luce di Cristo
16 marzo 2018
Un giorno una parola – commento a Giovanni 8, 12
Il Signore, il tuo Dio, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto
Deuteronomio 2, 7
Gesù Cristo dice: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita
Giovanni 8, 12
Il peccato della donna adultera era sotto la luce abbagliante della condanna dei lapidatori. Il Signore Gesù Cristo estende questa luce puntata sulla colpevole a tutta la comunità condannante (“Chi è senza peccato…”).
Poi, rimasto solo con la donna, le parole di Cristo accendono un’altra luce: il giudizio di Dio è condanna del peccato e giustificazione della peccatrice. Mentre il giudizio del mondo è sempre il contrario: condanna del peccatore (“finalmente, quel delinquente!”) e giustificazione del peccato (“tanto questo lo fanno tutti”). Gesù Cristo è la luce del mondo. Rivela, orienta e guida. Una luce che viene immediatamente contestata dai farisei, e accusata di essere una luce falsa, come falsa, secondo loro, era la testimonianza della relazione tra Gesù e il Padre.
E, dopo un escalation di rivelazione e di polemica, il capitolo termina con il tentativo di lapidare Gesù. Le pietre che sono state risparmiate all’adultera saranno lanciate contro Gesù stesso. Gesù Cristo è la luce di un mondo che ha scelto le tenebre. Ma la sua luce è efficace per tutti quelli che sono stati chiamati a seguirlo. In mezzo alla tenebra che condanna il peccatore e giustifica il peccato, la luce di Cristo risplende.
Chi segue questa luce avrà la luce della vita, una vita perdonata da Dio e liberata dal peccato. Questa è la luce modesta e straordinaria, contestabile ed efficace, che è il Signore Gesù Cristo e che, oggi come allora, è rivelazione e punto di riferimento per ognuno che intende seguirlo.
Chi lo farà, non sarà mai lasciato nelle tenebre. Conoscerà il solo vero Dio, il suo giudizio e la sua grazia presenti e vincenti nella persona del suo Figlio eterno.