Liberaci dal male
26 febbraio 2018
Un giorno una parola – commento a Matteo 6, 13
Noi e i nostri padri abbiamo peccato, abbiamo mancato, abbiamo fatto il male
Salmo 106, 6
Liberaci dal maligno
Matteo 6, 13
Siamo circondati dal male. Fuori e dentro di noi siamo avvolti, circondati, afferrati dal peccato. Peccato che assume molteplici forme: una Natura maltrattata e derubata, la penuria di cibo per tanti uomini e donne e poi la sopraffazione, la violenza, la crudeltà perfino sui bambini, l’indifferenza, l’avarizia materiale e spirituale che contraddistinguono la nostra epoca.
Non solo viviamo immersi nel peccato e nelle sue conseguenze, ma ce ne siamo assuefatti e perfino la confessione all’interno del culto è vissuta da molti come un momento rituale che si deve fare, ma che è di scarso significato. Coerentemente, anche il rendimento di grazie, l’annuncio del perdono, ci lascia spiritualmente freddi, indifferenti.
E dunque? Dobbiamo forse adattarci a questo mondo? O possiamo (dobbiamo) cercare di aspirare ad altro? Io credo che oggi, come duemila anni fa, dobbiamo pregare con forza e il nostro grido, forte e accorato, Liberaci dal maligno, deve superare questo rumore di fondo che ci circonda e ci rende dimentichi di noi stessi e del nostro Signore. Dobbiamo ricominciare a chiedere sul serio Liberaci dal maligno. Questo maligno che in modo strisciante, subdolo e vischioso si è impossessato di noi e ci impedisce di vedere tutta la sofferenza e l’orrore che ci circondano.
E quindi, o Signore, noi ti preghiamo:
Liberaci dal Maligno, dacci occhi per vederlo e per riconoscerlo come tale, quando è dentro e fuori di noi; dacci dei cuori che siano capaci di indignazione e di sofferenza, delle orecchie che sappiano udire il grido di dolore e di angoscia che echeggia intorno a noi.
O Signore rendici strumenti della tua pace, difensori delle tue creature.
Dacci il coraggio di proclamare la nostra fede in Te e donaci la forza per seguirti anche nelle strade perigliose dell’incomprensione sociale, dell’isolamento, della solitudine.
O Signore, liberaci dal male e donaci orecchie, occhi e soprattutto un cuore nuovo!