Da circa un mese è online un nuovo progetto della Fondation Bersier, attiva nel campo della produzione multimediale (audiovisivi, stampa e radio) sul protestantesimo già con due strumenti, il Musée virtuel du Protestantisme e Regards Protestants, catalizzatore della produzione dei media protestanti francofoni, e ora con la nuova piattaforma www.campusprotestant.com, che si avvale anche della produzione video della Fondazione (Meromedia).
Si tratta del primo «campus digitale protestante», ideato da Antoine Nouis e Jean-Luc Mouton, entrambi già direttori del settimanale Réforme oltre a essere pastori protestanti.
In un video di presentazione del progetto, diffuso la settimana scorsa, Nouis ricorda lo spunto da cui è nata l’idea, il portale Akadem, che offre migliaia di video e approfondimenti sulla storia, la politica, la società e la cultura legati al mondo ebraico. «Il sogno era di creare un Akadem protestante, un sogno che ha incontrato la Fondation Bersier» e ha potuto concretizzarsi.
Quello che viene offerto è quindi uno strumento di riflessione e al tempo stesso di divulgazione del pensiero e della cultura protestanti che permette, ha spiegato Jean-Luc Mouton nello stesso video, di rendere facilmente disponibili al grande pubblico, non soltanto quello degli specialisti, delle conoscenze e degli strumenti di approfondimento, e risponde perfettamente alle esigenze di realtà come quelle protestanti africane, dove i principali canali di accesso all’informazione biblica e teologica sono Internet e i social media. «L’Africa», ha osservato Mouton, che vi ha lavorato come responsabile della comunicazione, «appare oggi uno dei continenti più aperti e che più si appoggiano alla trasmissione digitale delle informazioni», ma è anche esposta a quanto di meno buono viene diffuso in rete.
L’obiettivo è quello di «esortare ciascuno a formarsi e a informarsi sul pensiero cristiano di tradizione protestante e sui grandi momenti del passato o più recenti della storia del protestantesimo».
La piattaforma, affiancata da un canale YouTube, da una pagina Facebook e da un profilo Twitter, mette a disposizione gratuitamente una serie video: da conferenze e lezioni, a presentazioni di libri, organizzati secondo cinque temi (Bibbia, teologia, etica, storia, religioni) e sei categorie: Conferenze e convegni, Le Parole della fede, L’evangelo della domenica, In libreria, Corsi e lezioni, Cinque minuti per capire. A cui si è aggiunto l’immancabile «2017, l’anno di Lutero». Gli intrecci fra queste undici sezioni danno luogo a una pluralità di contenuti, dai toni e dalle lunghezze molto diverse (da 5 minuti a più di un’ora): interviste/conversazioni, analisi esegetiche su passi biblici, approfondimenti su parole chiave della fede protestante, testimonianze di fede, riflessioni su questioni di etica o di attualità (immigrazione, fine vita, diritto penale e carceri, sicurezza, laicità…).
Un nuovo strumento che nasce (forse) anche per rispondere alla nuova situazione del protestantesimo in Francia: infatti, come spiega lo stesso Antoine Nouis in uno dei video presenti sul portale (presentando il suo libro Lettre à ma belle-fille catholique pour lui expliquer le protestantisme), oggi il Paese vive un periodo di «riconfigurazione religiosa» e soprattutto la chiesa cattolica non è più maggioritaria: per questo le chiese protestanti devono ripensare la loro identità, il loro posizionamento: non sono più «un’alternativa minoritaria al cattolicesimo, magari un po’ più attenta ai bisogni delle persone, un po’ più democratica», non possono più pensarsi in rapporto a un cattolicesimo egemone, ma «in rapporto alle loro convinzioni, in rapporto a Gesù Cristo, pensare che cosa vuol dire essere una chiesa di testimoni».
E l’Italia? Certo non vive la stessa situazione, ma anche nel nostro Paese le cose stanno cambiando, la visibilità delle realtà protestanti corre veloce sul web, spesso non facile da gestire. Forse anche le chiese nostrane possono trarre qualche spunto da questo bell’esempio, per creare un «campus protestante» anche in Italia…