È passato quasi un anno da quando il gruppo «Verso il cinema Val Pellice» aveva incontrato l’assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi e i rappresentanti del ministero dei Beni culturali. L’obiettivo era quello di trovare i fondi e le risorse necessarie per ristrutturare e riaprire lo storico «Cinema Trento» di Torre Pellice, trasformandolo in un polo culturale. Il cammino intrapreso sembrava essersi avviato verso una soluzione positiva, ma negli ultimi mesi il progetto si è arrestato. «Stiamo ancora cercando di costruire un piano finanziario solido che ci permetta di coprire la maggior parte della spesa prevista – ci spiega Maurizia Allisio, assessora con delega alla Cultura del Comune di Torre Pellice – perché un bando della Regione Piemonte a cui pensavamo di poter accedere ci vede in realtà esclusi». Si tratta del bando mirato alla miglioria dell’efficienza energetica degli uffici pubblici comunali, che però ha un vincolo, in quanto è destinato agli uffici «in attività». «Questo bando – continua Allisio – avrebbe coperto una spesa di circa 300.000 euro». I lavori però avevano una spesa prevista molto più alta, vicina al milione di euro. «Certo, un’altra fetta importante di finanziamento è prevista da un contributo regionale, grazie al diretto interessamento dell’assessora Parigi e un’altra dai fondi della legge sul Cinema (anche se a oggi non sono ancora stati pubblicati i decreti attuativi e quindi non si conoscono ancora precisamente i settori che verranno finanziati). Con questi tre ambiti la cifra raccolta si sarebbe avvicinata ai 700.000 euro e la parte restante potrebbe essere coperta con i bandi Gal, con crowdfunding e altro. Mancando però il contributo per le migliorie energetiche, al momento siamo fermi». Questo non significa però che il progetto sia stato abbandonato. «Assolutamente no – conclude Allisio – il progetto va avanti cercando altri canali di finanziamento e anche il gruppo “Verso il cinema Val Pellice” sta lavorando con alcune modifiche al progetto originario. La ristrutturazione infatti non prevede più il trasferimento della biblioteca, ma si è deciso di puntare solo sulla sala per le proiezioni che avrà la sua polifunzionalità: concerti, convegni, teatro ecc. Questa scelta è stata dettata da motivi economici ma anche strutturali».
E ora tutti a caccia di fondi perché, come ormai è risaputo, le casse comunali non potrebbero mai permettersi un intervento del genere.