La denutrizione infantile non è un problema relegato nei paesi del cosiddetto terzo mondo. Anche nel cuore dell’Europa (culturalmente parlando, se non politicamente), la Gran Bretagna, da un po’ di tempo si parla di una vera e propria emergenza.
Da alcuni mesi le chiese si sono mobilitate per fornire ai bambini un pasto giornaliero anche nel periodo di chiusura delle scuole, perché si è riscontrato che, per molti, quello consumato alla mensa è l’unico pasto completo della giornata (ne avevamo parlato qui).
Ora, al momento del rientro a scuola, si sono nuovamente mobilitate le chiese che fanno parte del Joint Public Interest Team, che riunisce dal 2006 l’Unione battista, la Chiesa metodista e la Chiesa riformata unita, cui si è aggiunta nel 2015 anche la Chiesa di Scozia, nell’affrontare temi sociali. Esse hanno sottoscritto una lettera pubblica esprimendo la loro preoccupazione per la salute dei tanti bambini che mostrano segni di denutrizione, oltre a un peggioramento nello stato educativo, di salute e sviluppo generale, e hanno sollecitato il governo inglese a intervenire, chiedendo che il programma di pasti gratuiti fornito ora per 39 settimane sia esteso a tutte le 52 settimane dell’anno. La lettera, pubblicata dal Daily Telegraph e ripresa dai diversi siti web ecclesiastici, è stata sottoscritta tra gli altri dal segretario generale della Chiesa riformata unita John Proctor, e dalla pastora Loraine N Mellor, attuale presidente della Conferenza metodista, e dal vescovo anglicano di Durham Paul Butler.
I ventidue firmatari comprendono, oltre a leader ecclesiastici, anche organizzazioni sindacali, educative, benefiche, nel settore alimentare e della protezione dell’infanzia. Tra loro, il pastore battista Stephen Chalke, fondatore della Oasis Charitable Trust, uno dei più grandi enti benefici inglesi, che comprende anche 47 scuole, e Niall Cooper, direttore di Church Action on Poverty, impegnato in diversi progetti contro la povertà nel Regno Unito dopo avere maturato un’esperienza internazionale sui temi della denutrizione, del debito e del diritto d’asilo.
La lettera è stata resa pubblica il 4 settembre, alla vigilia della prima lettura del disegno di legge School Holidays (Meals and Activities) Bill 2017-2019 proposto dal deputato laburista Frank Field, già ministro del Welfare, presidente della commissione parlamentare su lavoro e pensioni.
La prima lettura del progetto di legge, sostenuto da più di un centinaio di deputati di tutti gli orientamenti politici, è avvenuta nel primo giorno di lavori della Camera, il 5 settembre. La seconda tappa dell’iter che dovrebbe portare all’approvazione della legge è prevista per il prossimo 19 gennaio. Il School Holidays Bill, il cui testo non è ancora stato diffuso, chiede in sintesi che le autorità locali, dotate dei necessari strumenti, offrano durante le vacanze estive pasti gratuiti, attività e servizi correlati ai tre milioni di bambini che si trovano a rischio fame, secondo un rapporto già diffuso in aprile curato dall’apposito gruppo parlamentare che ha lavorato sul tema (Appg – All Party Parliamentary Group on Hunger).