Olav Fykse Tveit e Agnes Buom, rispettivamente segretario generale e moderatora del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), sono stati ricevuti giovedì scorso in Vaticano da papa Francesco.
Tra i temi affrontati grande spazio è stato dedicato alle relazioni ecumeniche: «Siamo molto grati per l’incontro costruttivo e fruttuoso avuto con papa Francesco. Viviamo in un momento sociale e culturale storico, e gli obiettivi del movimento ecumenico sono rilevanti. Sulla base di queste realtà, c’è bisogno di una continua ricerca di unità – ha detto Tveit –, e il Cec contribuisce attraverso il suo impegno non solo a favorire l’unità della chiesa ma all’unità di tutta l’umanità». Una volontà – ha concluso Tveit – riscontrabile nella chiesa cattolica romana e nelle chiese evangeliche mondiali».
La moderatora Abuom ha, per parte sua, sottolineato quanto «L’unità della chiesa e l’unità dell’umanità siano interconnesse. Gli sforzi ecumenici non potranno avere successo senza una profonda comprensione di ciò che significa vivere insieme nel corpo di Cristo e nell’amore di Cristo. Frammentazioni, divari tra ricchi e poveri, estremismi e violenze sono preoccupazioni condivise. Per il futuro del pianeta Terra, che è la nostra casa condivisa, abbiamo ricevuto una chiamata comune».
Oltre a sottolineare l’importante ruolo dei leader religiosi del Cec nel trovare soluzioni ai conflitti del mondo, Abuom e Tveit hanno anche voluto soffermarsi sul prioritario tema del cambiamento climatico e ricordato la comune battaglia per la giustizia economica.
«Il futuro dell’umanità è minacciato e i più poveri ne stanno già subendo le conseguenze» – hanno concluso Tveit e Abuom, incoraggiando la Chiesa cattolica romana a proseguire il suo impegno nel cammino ecumenico.
L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani con Papa Francesco, si è concluso con una preghiera per l’unità, la pace e la riconciliazione.