Tre segnali da Wittenberg
20 luglio 2017
La rubrica «Il cammino verso l’unità», a cura del pastore Luca Maria Negro, è andata in onda domenica 16 luglio durante il «Culto evangelico», trasmissione di Radiouno a cura della Fcei
Dal 29 giugno al 7 luglio si è svolta in Germania, a Lipsia e a Wittenberg, l’Assemblea generale della Comunione mondiale di chiese riformate, l’organismo che raccoglie oltre 225 chiese appartenenti all’ala calvinista-zwingliana della Riforma; chiese che nei vari paesi assumono denominazioni diverse: riformati, presbiteriani, congregazionalisti; in Italia ne fanno parte i valdesi.
Circa mille persone provenienti da più di 100 paesi hanno partecipato a questo incontro settennale, che cadeva proprio in occasione del 500° anniversario della Riforma protestante. Da esso sono emersi molti segnali forti per il cammino di unità dei cristiani: ne vorrei segnalare tre.
Anzitutto, l’adozione di una «Dichiarazione di fede sull’ordinazione delle donne», che recita così: «Dio, attraverso lo Spirito Santo, chiama sia le donne che gli uomini a partecipare pienamente a tutti i ministeri della chiesa». Circa un quinto delle chiese della Comunione non consacrano ancora le donne al pastorato; intanto l’Assemblea ha eletto come presidente dei riformati del mondo una donna pastore: la libanese Najla Kassab, che, predicando dal pulpito della chiesa luterana di Wittenberg ha detto: «Oggi, sul pulpito di Lutero, c’è una donna. Se Lutero lo avesse immaginato avrebbe aggiunto alle sue 95 tesi una 96esima domanda alla chiesa. E la domanda non sarebbe stata: “Perché c’è una donna sul pulpito?” bensì: “Perché ci è voluto tanto tempo?”».
Secondo segnale: la sottoscrizione, avvenuta il 5 luglio, della «Testimonianza di Wittenberg», una dichiarazione comune della Comunione mondiale di chiese riformate e della Federazione luterana mondiale, che ribadisce la ritrovata unità tra le due principali anime della Riforma protestante, quella luterana e quella riformata, appunto, riconosce la chiamata di Dio a una riforma continua, invoca una «rinnovata immaginazione» e passi concreti per approfondire l’unità, un’unità che deve diventare più visibile anche sul piano locale.
Terzo segnale: sempre nella città di Lutero, i riformati hanno aderito alla «Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione» sottoscritta nel 1999 da cattolici e luterani, un documento che afferma che, nell’attuale situazione, la dottrina della giustificazione per grazia mediante la fede, che fu alla base della Riforma, non divide più i cattolici dai protestanti. Il Consiglio mondiale metodista l’aveva sottoscritta nel 2006; i riformati hanno voluto aderire sottolineando in particolare la relazione inscindibile tra la dottrina della giustificazione e l’impegno dei cristiani per la giustizia nel mondo.