Letture
12 luglio 2017
La rubrica «Parliamone insieme», a cura del pastore Luca Baratto, è andata in onda domenica 9 luglio durante il «Culto evangelico», trasmissione di Radiouno a cura della Fcei
Oggi parliamo insieme di libri. Come all’inizio di ogni estate, vorrei segnalarvi alcune possibili letture sulla fede e, in quest’anno che segna il Cinquecentenario della Riforma protestante, sulla storia delle chiese evangeliche.
Il primo testo che vi segnalo è la biografia che Emanuele Fiume dedica a Giovanni Calvino, probabilmente il più controverso dei Riformatori protestanti, oggetto di numerosi pregiudizi: eresiarca per il cattolicesimo, intollerante per l’illuminismo, inventore del capitalismo per il marxismo. L’opera di Fiume intende rendere giustizia alla figura del riformatore della città di Ginevra con una biografia che, scrive lo stesso autore, «non emani né olezzo d’incenso né puzza di zolfo», ma solo la figura di un uomo, con le sue coerenze e contraddizioni, collocato in un’epoca violenta e precaria. Eloquente è il sottotitolo dell’opera «Il riformatore profugo». «Calvino, spiega Fiume, è l’unico dei Riformatori maggiori ad aver vissuto per la maggior parte della sua vita da esule». Ginevra gli concesse la cittadinanza solo a pochi anni dalla sua morte, costringendolo a vivere da straniero in mezzo ai tanti altri profughi che, a causa della loro fede, trovarono in quella città rifugio dalla persecuzione. (Emanuele Fiume, Giovanni Calvino. Il riformatore profugo, pp. 304, euro 19,00).
«Benché Lutero si sia sposato assai tardi, nessun Riformatore ha tessuto un elogio così convinto del matrimonio, restituendogli, in un tempo che lo considerava inferiore all’ideale cristiano del celibato, la dignità massima di “opera di Dio”». Così scrive il professor Paolo Ricca nell’introduzione al volume Da monaco a marito che contiene la traduzione di due scritti di Lutero sul matrimonio e la vita familiare. Il titolo è quanto mai significativo perché non riguarda solo la biografia del riformatore, ma descrive una delle più grandi rivoluzioni operate dal protestantesimo: l’aver fatto della famiglia – invece del convento – il luogo primario della testimonianza evangelica, in cui, nella specialissima relazione con il coniuge e i figli, si impara la riconoscenza a Dio, l’amore per il prossimo e l’agire per il bene comune. Il volume – non sempre di facile lettura, perché presenta due scritti del Cinquecento – contiene una pregevole e fluente introduzione di Paolo Ricca. (Martin Lutero, Da monaco a marito. Due scritti sul matrimonio, pp. 284, euro 19,50).
L’ultimo libro che vorrei segnalarvi è di Elio Meloni e s’intitola Cortesia. Pratiche di gentilezza quotidiana. Non è un manuale di bon ton, o l’esposizione di un galateo spirituale. La cortesia e la gentilezza del titolo sono concetti che l’autore ricava dalla teologia dell’apostolo Paolo: una pratica quotidiana che, in un mondo attraversato da violenze e rancori, incide in profondità nelle relazioni umane. La gentilezza, precisa Meloni, è l’abito «di chi ha a cuore la pace e la giustizia». Essendo un volumetto di spiritualità, alla fine di ogni capitolo si trovano alcuni semplici esercizi per fare chiarezza nella nostra vita. (Elio Meloni, Cortesia. Pratiche di gentilezza quotidiana, pp. 104, euro 8,00).