A ottanta anni esatti (era il 26 aprile 1937) dal bombardamento di Gernika sono ancora i raid aerei i protagonisti della battaglia contro un popolo che lotta per la sua atuodeterminazione.
Allora furono gli spagnoli, oggi sono i curdi, sempre più nel mirino del presidente turco Recep Erdogan.
Con un drammatico appello l'Unione delle comunità del Kurdistan (KnK) ha informato l'opinione pubblica che l'esercito turco sta attaccando i curdi yezidi e i villaggi del Rojava.
L’attacco è stato confermato dai vertici militari di Ankara con la motivazione di “voler evitare infiltrazioni di ribelli curdi, armi, munizioni ed esplosivi in aree della Turchia”.
Sarebbero almeno 26 gli aerei da guerra turchi che hanno attaccato Amûd e Geliyê Kersê di Şengal/Sinjar. In queste ore (tarda serata del 25 aprile) ill bombardamento è ancora in corso. Preventivamente, in vista dei bombardamenti, a Dêrik e nelle zone circostanti sono state completamente interrotte le reti di comunicazione. Molti civili e molti combattenti curdi sono rimasti uccisi e altri feriti a causa degli attacchi aerei, che oramai si susseguono con cadenza quasi quotidiana.
La notte precedente aerei da guerra turchi avevano bombardato Dengê Rojava Radio e ÇIRA-FM e anche il quartier generale delle YPG, le Unità curde di difesa del popolo, a Karaçokê presso la città di Dêrik. Dal comando generale delle YPG era partito un appello all'autodifesa e all'insurrezione rivolto alla popolazione del Rojava:
“Alle 2.00 di martedì, 25 aprile 2017, aerei da guerra turchi hanno lanciato un attacco su larga scala sul quartier generale del Comando Generale delle Unità di Difesa del popolo (YPG) sul monte Karaçokê vicino alla città di Dêrik, dove si trovano anche un media center, una radio locale, il quartier generale della comunicazione e alcune istituzioni militari. Noi come Unità di Difesa del Popolo ribadiamo che questo vile attacco non scoraggerà la nostra determinazione e la nostra libera volontà di combattere e scontrarci con il terrorismo. Chiediamo anche al nostro popolo nel Rojava con tutte le sue componenti di prendere posizione al fianco delle sue forze legittime a fronte di questa offensiva."
Per il co-presidente del PYD, il principale partto curdo siriano « l'aviazione turca sta attaccando una società che sta combattendo contro il terrorismo. Le forze della coalizione non devono rimanere in silenzio di fronte a questo. Nessuno deve accettare questo attacco».
Ed è esattamente questa la convinzione espressa in una nota dalla Assemblea Siriana Democratica (MSD): “Mentre è in corso l’operazione a Raqqa e le nostre forze stanno prendendo il sopravvento su ISIS, aerei da guerra turchi stanno bombardando il nostro quartier generale sia nella zona di Karaçokê che di Şengal. Questi attacchi mostrano che lo Stato turco vuole neutralizzare l’operazione a Raqqa per far prendere fiato a ISIS”.
Ma in ogni caso, ribadisce la MSD: “un attacco del genere servirà solo a rafforzare la nostra determinazione contro il terrorismo”.