«Fare rete, condividere esperienze e competenze, ragionare insieme su possibili collaborazioni future. Sono molto felice che esistano simili possibilità che ci consentono di arricchirci di voci e idee nuove». Così Victoria Munsey, vice presidente della Csd, la commissione sinodale per la diaconia della Chiesa valdese, commenta l’imminente viaggio che la vedrà ospite, dal 24 al 28 aprile, della diaconia della Chiesa evangelica della Confessione di Asburgo in Polonia.
Con lei ci saranno Marie-Jeanne Borelli, a sua volta membro Csd, e Sabrina Pregilato, operatrice della struttura Rifugio Re Carlo Alberto di Luserna San Giovanni. Un rapporto che si è rinsaldato in occasione di un viaggio in Italia, datato 2014, da parte di alcuni rappresentanti della diaconia polacca, e che si è quindi sviluppato nel corso dei meeting di Eurodiaconia, il network europeo di chiese e Ong cristiane.
«Da questi incontri è nato l’invito formale che ci è giunto direttamente da Wanda Falk, direttrice generale della Diaconia polacca, e che abbiamo accolto con interesse – racconta Victoria Munsey - , perché ci offre la possibilità di visitare le opere gestite dai nostri colleghi polacchi, valutare altre modalità di organizzazione delle strutture e di approccio ai temi cardine dei servizi alla persona».
Da Varsavia a Katowice, da Wroclow a Dzieielou, saranno diverse le città toccate e le opere luterane che verranno visitate: un tour de force con un momento di alta cultura, visto l’invito a partecipare ad un concerto dell’Orchestra sinfonica della radio nazionale polacca, a Katowice la sera del 25 aprile.
Non mancheranno vari incontri con i pastori locali e con alcuni vescovi luterani «occasione questa - prosegue Munsey – di approfondire le modalità messe in atto di collaborazione fra le chiese locali e le opere diaconali, che in Polonia sono soprattutto case per anziani. L’ultimo giorno poi una parte degli incontri sarà proprio dedicata a mettere sul tavolo possibili forme di collaborazione fra le due realtà, per provare a dare un seguito pratico a queste importanti visite reciproche».
Due chiese, quella valdese e quella luterana polacca, che sono piccola minoranza all’interno del proprio paese ( sono circa 90 mila i membri di chiesa in una Polonia per il resto fortemente cattolica), ma che mantengono una vivacità che le rende attrici attive dello scenario pubblico: «E’ proprio questa vivacità, dettata dall’essere minoranza, che ci rende simili e ci avvicina, seppur provenienti da contesti differenti e con ambiti d’azione a volte non coincidenti. Si pensi all’urgenza del tema migranti in Italia e agli sforzi connessi compiuti anche dalla nostra diaconia, argomento questo vissuto in maniera meno prioritaria in altre parti d’Europa, fra cui la stessa Polonia».