Essa Moosa ci ha lasciati il 26 febbraio. Era nato l’8 febbraio 1936 a Cape Town (District Six). Avvocato, nel 1962 venne ammesso alla pratica dall’Alta Corte della Corte Suprema di Cape Town. Fino al dicembre 1997 aveva lavorato come avvocato. Dal 1998 al 2011, è stato giudice dell’Alta Corte della Corte Suprema a Cape Town.
Universalmente noto come avvocato di Nelson Mandela (l'esponente dell’African National Congress-ANC condannato all’ergastolo e tenuto in isolamento nel carcere di Robben Island per quasi un trentennio) negli ultimi anni si era occupato intensamente della questione curda prendendo parte a molte iniziative di solidarietà in Turchia, in Kurdistan e in Europa.
Partecipò attivamente anche alla ”Iniziativa Internazionale Libertà per Ocalan” per la liberazione del Mandela curdo.
Fece parte del Comitato, composto da esponenti di organizzazioni non governative (in maggioranza sudafricane e tedesche) che nel gennaio 2005 si recò in Turchia per indagare sulle violazioni dei diritti umani e sulla detenzione di Ocalan. In una dichiarazione, il Comitato affermava che l'isolamento in cui veniva costretto il leader curdo costituiva una “tortura permanente” e che intendeva agire per porvi fine. Oltre a Essa Moosa ne facevano parte Johannen Moses Jacobens, Samuel Jordan, Helde Schneider, Rolf Gossern, Joel Dutto, Norman Paech.
Lo scorso anno Essa Moosa è stato uno degli undici componenti della “Delegazione Internazionale di Pace” recatasi in Turchia per incontrare il prigioniero politico Ocalan.
Tra i messaggi di cordoglio non poteva quindi mancare quello della co-presidenza del Consiglio Esecutivo della KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan):
“Siamo addolorati di apprendere della morte di Essa Moosa – avvocato di un grande rivoluzionario, leader della rivoluzione democratica sudafricana Nelson Mandela, uno dei leader della lotta contro il razzismo in Africa – che è un inestimabile amico del leader curdo e del popolo curdo. Porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia e agli amici di Moosa e al popolo del Sudafrica.
Essa Moosa non è stato solo un avvocato per Nelson Mandela, ma anche uno dei militanti della lotta contro il regime dell’Apartheid in Sudafrica. Ha dato grandi contributi alla lotta per la democrazia in Sudafrica. Questo grande rivoluzionario democratico del Sudafrica ha sempre sostenuto la lotta di liberazione del popolo curdo. È stato uno dei più importanti portavoce del popolo curdo nell’arena internazionale. Con il suo grande amore, rispetto e amicizia per il leader Öcalan, ha lavorato per garantirgli la libertà e per diffondere le sue idee. Nonostante la sua malattia ha difeso e parlato per il leader Öcalan fino al suo ultimo respiro.
Come amico del popolo curdo e del leader Apo, Essa Moosa non verrà mai dimenticato. Sarà un ponte di amicizia tra il popolo curdo e il popolo del Sudafrica e altri popoli in Africa. Vivrà sempre nella lotta del popolo curdo per la libertà e la democrazia e la loro vita libera e democratica. Essa Moosa vivrà nei cuori del popolo curdo come suo eterno amico.
Commemoriamo Essa Moosa, che non ha solo difeso il leader Öcalan dal punto di vista legale, ma ha anche sostenuto il suo pensiero e la sua lotta e ribadiamo la nostra promessa di difendere i valori che lui sosteneva per l’umanità, la democrazia, la libertà e la fratellanza tra i popoli. Che la sua anima riposi in pace!”
Un messaggio toccante che evidenzia, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, la profonda analogia tra l'oppressione subita in Turchia dal popolo curdo e quella dei Neri del Sudafrica all'epoca dell'apartheid.
Sia i governanti turchi, sia i loro alleati occidentali (UE e NATO in primis) dovrebbe finalmente ammettere che per una soluzione politica del conflitto, la partecipazione diretta ai negoziati del prigioniero politico Ocalan, leader del PKK, è indispensabile.
Così come nel Sudafrica della fine del secolo scorso la fuoriuscita pacifica dal regime dell'apartheid era impensabile senza il contributo attivo del prigioniero politico Nelson Mandela, leader dell'ANC.
Comprenderlo risparmierà ulteriori lutti e sofferenze ai popoli turco e curdo.