La Chiesa di Scozia ha il suo primo pastore digitale a tempo pieno. Non si tratta di un giovane smanettone ipertecnologico bensì del sessantanovenne e Molto Reverendo (questo è il titolo attribuito agli ex moderatori) Albert Bogle. Assegnato al Presbiterio di Falkirk, Bogle è pastore di Santuary First, un sito internet che aspira a diventare la prima congregazione digitale dei presbiteriani scozzesi. «L’idea di questo ministero pionieristico – ha spiegato lo stesso pastore – consiste nel creare una chiesa online capace di rivolgersi soprattutto a chi ha lasciato alle proprie spalle gli edifici reali e le strutture ecclesiastiche, ma non la chiesa intesa in un senso più ampio». Secondo Bogle, «c’è un crescente numero di navigatori che cercano in rete dei contenuti di qualità per nutrire la loro fede». La missione di Sanctuary First è non solo di provvederli, ma anche di sviluppare le potenzialità della rete come riconosciuto luogo d’incontro.
Per raggiungere questo scopo il sito, attivo già da un paio di decenni, dovrà naturalmente cambiare aspetto e strategie. Già oggi esso presenta materiale fruibile per i navigatori. Non solo brevi riflessioni bibliche giornaliere, in forma scritta, ma anche video della durata di un paio di minuti, questo mese dedicati ai personaggi della Bibbia, per sottolinearne il carattere spesso complesso e contraddittorio: al tavolo numero 5 di una caffetteria trovi, per esempio, un suonatore ambulante che dice di essere Mosè e ti spiega come sia possibile essere al tempo stesso un fuori legge e il più grande legislatore della Bibbia. Oppure un signore in giacca e cravatta che ti mostra il suo biglietto da visita: Michea, avvocato, profeta, esperto di patto (Covenant Expert). C’è poi un blog; diversi video musicali, link verso le più diverse associazioni che si occupano di ambiente, bambini disagiati, sostegno ai reduci delle guerre, ecc.; materiale scaricabile in podcast; una app.
Promuovere l’uso dei social media e di specifiche app da parte delle chiese locali è tra i compiti del pastore Bogle. «Ogni pastore – sostiene Bogle – dovrebbe avere competenze in questo campo, in modo da poterle offrire e adattare alle diverse necessità delle chiese locali». Un’opinione condivisa dal pastore John Chalmers che nel 2012, anno in cui era moderatore Bogle, nella sua funzione di Principal Clerck della chiesa di Scozia aveva lanciato la sfida di aggiungere alla chiesa 100mila nuovi membri entro il 2025. Un obbiettivo che non può prescindere dalle possibilità dei social media, e che «ci porterà – afferma Chalmers – a rivedere la nostra definizione tradizionale di ‘membro di chiesa’».
Su internet come spazio d’incontro anche per le chiese è dedicato il prossimo incontro della European Christian Internet Conference (Ecic), che si terrà in Polonia nel prossimo aprile sul tema «Realtà aumentata e teologia pubblica».