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Liberati a caro prezzo

Un giorno una parola - commento a 1 Corinzi 7, 23

Lavorerai sei giorni; ma il settimo giorno ti riposerai

Esodo 34, 21

Voi siete stati riscattati da Cristo a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini!

II Corinzi 7, 23

Il contesto del nostro versetto ci permette di aprire una finestra immaginaria sullo stato della vita a Corinto nel primo secolo e scoprire la presenza degli schiavi. Se per molti lettori della Bibbia il simbolo della schiavitù sono le catene, la vita degli schiavi a Corinto è caratterizzata certo dal lavoro alle dipendenze di padroni, ma in molti casi si tratta di un’attività con responsabilità anche amministrative.

L’apostolo Paolo è a conoscenza che molti membri della chiesa cristiana a Corinto sono degli schiavi i quali hanno interpretano l’evangelo di Gesù Cristo come un’importante opportunità per acquistare lo stato di liberi. Per molti diventare cristiani voleva dire acquistare il diritto sociale di essere liberi cittadini della città di Corinto.

Il lettore biblico rimane perplesso nell’apprendere che Paolo invece raccomanda: Ognuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato essendo schiavo? Non te ne preoccupare … (vv. 20-21). Sembra che la fede in Cristo non produca un riscatto sociale.

In realtà Paolo vuole utilizzare la situazione di schiavitù dei cristiani a Corinto per annunziare un vero rovesciamento della vita cristiana dato che tutti coloro i quali hanno accolto la chiamata alla fede in Gesù Cristo sono stati liberati a caro prezzo e non hanno potuto più diventare schiavi degli uomini (v. 23).

La fede rende possibile per ogni credente una esistenza nuova al di là dallo stato sociale attuale perché si è diventati schiavi di Cristo (v. 22). In questa nuova posizione di vita ecco che sono aperte le porte per un’azione di amore, di dono e di fraternità per tutti realizzando l’opera del nuovo Signore: Gesù Cristo che ha amato il mondo.