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Premio Morrione. Le due inchieste vincitrici

Eugenio Bernardini: «I principi della trasparenza e del giudizio informato sono alla base della tradizione protestante»

Sono stati annunciati sabato sera, presso il Palazzo delle Albere a Trento, i nomi dei vincitori del Premio Morrione nelle sezioni: video-inchieste e web-doc.

Il Premio Morrione è dedicato alla memoria e all’impegno civile e professionale di Roberto Morrione, giornalista Rai, fondatore della rete allnews Rai News 24 e di Libera Informazione, l’Osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie.

Da due anni questa iniziativa è sostenuta attraverso i fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi: «I principi della trasparenza e del giudizio informato, sono alla base della tradizione protestante», ha dichiarato a Riforma.it il moderatore della Tavola valdese (l’Organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi), pastore Eugenio Bernardini, che ha proseguito, «insegnare a leggere e mettere la Bibbia in mano al popolo, rispondeva proprio a questi principi e ha creato individui e società moderne e responsabili. Il giornalismo d’inchiesta risponde ai medesimi principi e consente quel processo di giudizio informato così necessario anche in Italia e nel nostro tempo. Dato che l’Otto per mille sostiene anche “interventi culturali” – ha concluso Bernardini –, ci sembra che il Premio Morrione sia un intervento particolarmente qualificato nel delicato settore della comunicazione di massa».  Il Premio è infatti promosso dall’Associazione Amici di Roberto Morrione, che si propone di organizzare iniziative culturali, campagne informative, incontri di approfondimento e di sensibilizzazione sui temi dell’informazione, del giornalismo d’inchiesta, del reportage, del giornalismo televisivo e dei new media; e intende implementare e promuovere l’impegno per l’inchiesta televisiva sui temi sociali, per una informazione che aiuti a comprendere la complessità degli eventi e dei mondi che ci circondano, capace di guardare in profondità e di riflettere su di essi.

Quest’anno è stato premiato, per la sezione video inchieste, il lavoro «Le catene della distribuzione» di Leonardo Filippi, Maurizio Franco e Maria Panariello, con la motivazione: «per aver efficacemente messo in luce la complessa serie di relazioni attive tra il mondo della produzione agricola-alimentare e la vendita al dettaglio; per aver illustrato con espressività narrativa il perverso gioco di ruolo tra i grandi marchi della distribuzione e i piccoli e medi produttori. Un’inchiesta che contribuisce ad accendere una luce, pur lieve, sulle insidie che si nascondono dietro le colorate e suggestive offerte dei supermercati e quindi sulla filiera che – in virtù di una catena di patti leonini – conduce fino allo sfruttamento schiavistico del lavoro nei campi».

Per la sezione webdoc, «Le altre case di Bologna» di Sara Del Dot, Stefania Pianu e Sara Stradiotti per aver: «ricostruito e documentato, con straordinaria ampiezza di prospettiva e ricchezza dei materiali raccolti, il problema della mancanza di alloggi popolari a Bologna. La pluralità delle voci e delle opinioni raccolte, la capillarità dell’indagine sul territorio si uniscono – nel ricorso alle tecniche espressive del web – alla sensibilità giornalistica applicata nell’illustrazione del delicato tema dei senza-casa; e dimostrano  quanto sia utile e necessario realizzare inchieste di carattere sociale anche in realtà solitamente percepite dall’opinione pubblica come prive di significative criticità legate alla diseguaglianza economica e alla giustizia sociale».

«Ai giovani finalisti del Premio Morrione è data la possibilità di cimentarsi in inchieste utili a tutta la società – ha rilevato Susanna Pietra, responsabile dell’Ufficio Otto per mille valdese –. Le ragazze e i ragazzi coinvolti nell’iniziativa imparano un mestiere importante: quello del giornalismo d’inchiesta».

Il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo è dedicato ai giovani giornalisti under 31. I vincitori sono stati premiati da una folta e qualificata giuria, presieduta da Giuseppe Giulietti.

I quattro progetti finalisti hanno ricevuto all’avvio delle inchieste un contributo di 4.000 euro per inchiesta, poi utilizzato nello sviluppo e nella produzione del lavoro. Alle due vincitrici è stato assegnato un ulteriore riconoscimento in denaro di 2.000 euro. Oltre alle risorse finanziarie, il premio Morrione ha fornito agli autori il tutoraggio di professionisti di testate giornalistiche televisive nazionali: per questa edizione Paolo Aleotti, Toni Capuozzo, Valerio Cataldi, Sandro Ruotolo. Il tutoraggio tecnico è stato curato da Francesco Cavalli e Stefano Lamorgese, mentre l’avvocato Giulio Vasaturo ha garantito la consulenza legale. Durante la serata è stato consegnato a Fabrizio Gatti il Premio Baffo Rosso, il nuovo riconoscimento che l’Associazione Amici di Roberto Morrione destina a giornalisti che si sono particolarmente distinti per il loro lavoro di inchiesta e di ricerca della verità. 

I trailer delle quattro inchieste finaliste:

Le altre case di Bologna (vincitore categoria webdoc d’inchiesta)

Le catene della distribuzione (vincitore categoria video inchiesta)

Roma, ultima fermata (finalista categoria webdoc d’inchiesta)

Un tratto della tratta (finalista categoria video inchiesta)

 

foto: premiorobertomorrione.it