Si è aperta ieri l’undicesima sessione del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, che ha invitato tutti i cristiani che vivono nei territori palestinesi e in altre parti del Medio Oriente a non fuggire dalla regione nonostante l’intensificarsi delle persecuzioni.
Padre Issa Misleh, della Chiesa ortodossa di Gerusalemme, e portavoce del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, ha detto al Jordan Times che la fuga dei cristiani a motivo del crescente terrorismo avrà conseguenze disastrose sui territori.
Il Consiglio, che rappresenta i cristiani evangelici, anglicani, ortodossi del Medio Oriente, discuterà anche delle relazioni tra le diverse chiese cristiane e tra cristiani e musulmani. «Vogliamo incarnare i valori che professiamo», ha detto Misleh.
Nel corso dell’incontro sarà eletto anche un nuovo presidente del Consiglio, incarico svolto finora dal patriarca della Chiesa ortodossa di Gerusalemme, Teofilo III.
I numeri dei cristiani presenti nella regione sono crollati da quando c’è stata l’ascesa dello Stato islamico e le terribili esecuzioni, torture, stupri e altri orrori a cui l’IS ha sottoposto centinaia di migliaia di vittime.
Attualmente sono solo 40.000 i cristiani rimasti tra i 4,5 milioni di persone che vivono nei territori palestinesi.
L’Organizzazione non governativa Open Doors ha affermato: «I cristiani sono schiacciati dal conflitto israelo-palestinese: da un lato, la loro etnia è causa di molte restrizioni da parte israeliana; dall’altro, la loro religione li pone in una posizione di minoranza all’interno della comunità palestinese. Anche se i cristiani sono in gran parte tollerati dal movimento islamico Hamas, i diritti dei cristiani non sono né rispettati né tutelati a Gaza. Oltre a questa discriminazione, i cristiani devono affrontare le minacce da parte di gruppi islamici radicali. Inoltre nel corso del tempo il numero totale dei cristiani è calato a motivo dell’emigrazione e dei tassi di natalità sempre più bassi. Un raggio di speranza è il piccolo ma crescente numero di convertiti dall’Islam al Cristianesimo».