Chiese mobilitate per la valle dei cristiani in Siria
05 settembre 2016
L’area è sovraffollata e le condizioni di vita stanno diventando insostenibili
Dall’inizio della guerra in Siria sempre più numerosi sono i cristiani che hanno trovato rifugio a Waldi al-Nasara, il nome arabo della cosiddetta “valle dei cristiani”, 50 km a est di Homs.
Risparmiata dai combattimenti, circondata da alte montagne, la regione corre lungo il confine libanese e al momento accoglie oltre 210 mila cristiani, ma ben 3 mila nuove famiglie stanno raggiungendo l’area dopo le 8 mila degli ultimi mesi, tutti in fuga dai terreni di combattimento. Negli ultimi 5 anni per la mancanza di lavoro e di alloggi addirittura 75 mila giovani hanno abbandonato la zona per recarsi in un paese straniero. E molte famiglie si preparano a seguirli se la situazione non muterà.
Sotto l’egida delle chiese locali, greco-melkita cattolica e ortodossa, un comitato di laici e religiosi hanno deciso di lanciare un vasto progetto volto alla costruzione di nuove abitazioni, da riservare soprattutto alle giovani coppie, e al contempo stanno mettendo in atto azioni a sostegno delle aziende locali, indispensabili per l’economia di questa oasi in mezzo agli orrori della guerra. Dovrebbero a breve aprire i battenti un allevamento di polli e una grossa azienda di mobili che dovrebbero garantire numerosi nuovi posti di lavoro.
La valle dei cristiani soffre di una grava carenza di acqua, cibo, combustibili ed energia elettrica e la situazione umanitaria sta diventando catastrofica. La Chiesa ortodossa russa sta coordinando i convogli che stanno recando cibo e altri beni nella zona, nel tentativo di aiutare i residenti.