Questa mattina il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, che si concluderà nelle prossime ore con le elezioni delle cariche esecutive, ha approvato un ordine del giorno su Giulio Regeni: esprimendo solidarietà e vicinanza alla famiglia del giovane ricercatore barbaramente ucciso in Egitto all’inizio dell’anno, il Sinodo chiede di proseguire nella ricerca della giustizia e della verità.
Ieri sera, inoltre, il Sinodo è nuovamente tornato su un tema da sempre molto sentito: la libertà religiosa. All’unanimità ha espresso “preoccupazione di fronte all’approvazione di leggi relative all'edilizia di culto, quali quelle di Lombardia e Veneto, che di fatto limitano diritti costituzionalmente garantiti quali la libertà di coscienza e di religione”, ravvisando in questo clima la conferma della “necessità di una legge quadro sulla libertà religiosa che superi la legge del 1929 sui ‘culti ammessi’”. In questo contesto ha altresì rilanciato l’idea di istituire il 17 febbraio (data dell’emancipazione dei valdesi per il tramite delle lettere patenti del 1848 di Re Carlo Alberto) una Giornata nazionale della libertà di coscienza, di religione e di pensiero.
Tra gli ordini del giorno approvati in mattinata anche quello riferito alle celebrazioni del Cinquecentenario della Riforma protestante che si terrà nel corso del Sinodo 2017: Per l’occasione un momento solenne si svolgerà a Chanforan nella Val d’Angrogna, a pochi chilometri dalla Val Pellice, simbolico luogo dove nel 1532 la minoranza valdese aderì alla Riforma.
Il Sinodo non è rimasto indifferente al progressivo calo dei membri di chiesa, fenomeno che con la secolarizzazione della società tocca trasversalmente diverse confessioni cristiane. Pertanto, “riconoscendo che questo fenomeno ha radici profonde ed estese, che mettono in gioco il senso di appartenenza alla chiesa” il Sinodo ha invitato le chiese a continuare nella loro riflessione sulla “natura della nostra fede e sulla nostra responsabilità, come singoli e come comunità, riguardo al compito fondamentale di far sì che quella fede possa continuare ad essere percepita dalle nuove generazioni come qualche cosa di importante e stimolante”. Allo stesso tempo, il Sinodo “rileva con gioia gli incoraggianti segnali di ripresa evidenti in diverse realtà”, e tra queste cita l'integrazione di sorelle e fratelli stranieri, la realtà giovanile, ma anche una rivitalizzazione della predicazione.
Il Sinodo, a conclusione dei lavori sinodali e prima di passare alle elezioni delle cariche esecutive dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, pochi minuti fa ha approvato un significativo atto per dire contemporaneamente “no” al terrorismo islamista, e “no” al pregiudizio anti-islamico.
Il Sinodo, riunito per la sua ultima sessione di lavoro nell’aula sinodale della “Casa valdese” di Torre Pellice (TO), ha espresso “viva preoccupazione” per “l’escalation del terrorismo di matrice islamista che colpisce in vari paesi a maggioranza islamica, così come in Europa e nel resto del mondo. Denuncia allo stesso tempo la crescita di un pregiudizio anti-islamico che pretende di associare un’intera comunità di fede al terrorismo e alla violenza jihadista”.
Inoltre, il Sinodo “rifiuta la retorica secondo la quale sia in atto una guerra di religione; ritiene che le comunità di fede debbano continuare a impegnarsi insieme, con convinzione e determinazione, a promuovere la pace e la convivenza tra i popoli”.
Il Sinodo non manca di sottolineare come consideri “una bestemmia l’associazione del nome di Dio a strategie di terrore, violenza e omicidio nei confronti di qualsiasi essere umano” e ribadisce l’importanza del "dialogo, della collaborazione e condivisione con i fratelli e le sorelle musulmane", nel segno della “reciproca conoscenza e fraternità”.
I lavori del Sinodo si concluderanno nel corso della mattinata con l’elezione del moderatore della Tavola valdese e delle altre cariche amministrative.
Alle 17, nel tempio di Torre Pellice, si terrà il culto finale di Santa Cena.