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Il premio di «Terra e pace» ai corridoi umanitari

Un riconoscimento per chi aiuta chi sfugge dal proprio dramma

Fonte: Nev/Notizie evangeliche

Il Comitato «Terra e Pace» ha conferito il suo diciannovesimo premio annuale ai promotori dei «corridoi umanitari»: la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio. La consegna del riconoscimento è avvenuta il 5 agosto in Piazza della Rotonda a Roma, durante la commemorazione organizzata dal medesimo Comitato per il 71° anniversario della tragedia di Hiroshima. A ritirare il premio dalle mani del presidente del Comitato «Terra e Pace» Athos De Luca c’erano Christiane Groeben, vicepresidente della Fcei, il pastore Luca Anziani, vicemoderatore della Tavola valdese, e Cecilia Pani per la Comunità di Sant’Egidio.

«È con grande umiltà che le nostre mani accolgono questo premio – ha esordito Christiane Groeben –. Accettiamo questo riconoscimento come segno di apprezzamento per un sogno diventato realtà: il sogno era di trovare una strada legale, fattibile e sostenibile per dare un futuro in pace a persone che nella loro terra in pace non possono più vivere». Parlando a nome della Tavola valdese, il pastore Luca Anziani ha ribadito come «il ponte di salvezza» costruito verso l’Italia dai «corridoi umanitari» sia la realtà possibile di uomini e donne che hanno deciso di mettere in campo concretamente la propria vocazione cristiana senza rimanere a guardare la catastrofe dei barconi, senza fermarsi alla critica o alla rassegnazione, senza costruire ideologie di odio e separazione». «Questo premio – ha concluso – ci aiuta a rendere pubblico il possibile e il reale».

Intervenendo a nome della Comunità di Sant’Egidio, Cecilia Pani ha ricordato che «nel solo 2015 sono state 3000 le vittime dei viaggi della speranza» e ha sottolineato l’importanza di uno sforzo condiviso per arrestare il fenomeno: «Il nostro è un progetto straordinario proprio perché ecumenico, perché sta coinvolgendo migliaia di persone di buona volontà».

Alla cerimonia sono intervenuti il ministro dell’Ambasciata del Giappone Hiroshi Yamauchi, il senatore Luigi Manconi, la consigliera della Regione Lazio Maria Teresa Petrangolini, l’assessora alle Politiche Sociali del comune di Roma Laura Baldassarre, l’attore Alberto Maria Merli e Carla Fracci, madrina della manifestazione. A giungere sul palco allestito di fronte al Pantheon anche i saluti istituzionali del presidente della Repubblica e dei Presidenti di Camera e Senato. Congratulandosi per la decisione del Comitato «Terra e Pace» il capo dello Stato Sergio Mattarella ha definito il premio ai «corridoi umanitari» un «meritevole riconoscimento al concreto impegno profuso a favore di quanti abbandonano la propria casa per sfuggire agli orrori della guerra e al dramma della miseria». «In questo spirito – ha concluso Mattarella – rinnovo ai premiati e agli organizzatori, oltre che a tutti i presenti, i miei più vivi incoraggiamenti a proseguire sul cammino intrapreso».

Dal febbraio scorso a oggi il progetto pilota dei #CorridoiUmanitari ha permesso a 276 profughi siriani e iracheni muniti di visto umanitario di raggiungere il nostro paese attraverso un regolare volo di linea dal Libano: una risposta possibile, legale e sicura alla «crisi migratoria» che negli ultimi anni ha coinvolto migliaia di uomini e donne, costringendoli a fuggire dai loro paesi pur di sopravvivere alla guerra e alla fame. Da diciannove anni il Comitato «Terra e Pace» assegna un premio a organismi, enti o istituzioni che si distinguono per attività di pace. Due anni fa venne premiata la Marina militare italiana, proprio per l’impegno umanitario profuso durante le operazioni «Mare Nostrum». Il 23 giugno scorso l’Archivio Disarmo aveva insignito i «corridoi umanitari» del premio «Colomba d’oro per la pace».

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