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Amare Dio

Un giorno una parola – commento a I Giovanni 2, 5 e Deuteronomio 10, 12

E ora, Israele, che cosa chiede da te il Signore, il tuo Dio, se non che tu tema il Signore, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il Signore, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua
Deuteronomio 10, 12

Chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui
I Giovanni 2, 5

L’accostamento suggerito dalle letture odierne è particolarmente felice, l’invito che il profeta rivolge al popolo di Israele e l’esortazione dell’apostolo ai suoi fratelli convergono su un pensiero comune e di conseguenza usano un termine comune: il verbo amare, il sostantivo amore.

Si tratta di termini fra i più significativi della rivelazione biblica ma anche dei più ambigui e inflazionati della nostre lingue moderne. Usati ormai per indicare una grande varietà di sentimenti e di rapporti hanno perso la loro pertinenza. Amare è porsi in relazione con qualcuno o qualcosa: i propri figli, la patria, la natura, gli animali, in modo particolare una persona con cui si vuole condividere la vita. L’amore è il vincolo affettivo che mi lega a queste realtà.

Nei nostri due passi la realtà che il credente ama, e a cui, di conseguenza, si sente vincolato, è Dio, ma come si può amare chi non si vede? Lo ritengono possibile sia il profeta che l’apostolo. Per il primo si ama il Signor quando lo si teme, serve e si «cammina nelle sue vie». Qui il timore non ha naturalmente nulla a che fare con la paura, è l’atteggiamento rispettoso e premuroso della generazione di figli verso quella dei padri. Amare Dio non è un sentimento, un’affezione interiore di tipo mistico, è impostare la propria vita secondo quello che Dio ha rivelato essere la sua volontà.

È il concetto che l’apostolo esprime con «osservare la sua parola». Egli però modifica il pensiero del profeta introducendo un nuovo punto di vista: l’amare più che l’atteggiamento del credente definisce quello di Dio. Il verbo amare ha la sua pregnanza nella vita perché parla di Dio prima che della creatura; è Dio che ama in modo assoluto perciò la sua Parola è molto più che i comandamenti, è Gesù Cristo. Osservare la parola di Cristo significa realizzare l’amore di Dio.

Immagine: Di Sibeaster - Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7222771